E io pago...

Quando si paga (e anche caro) un servizio o una prestazione (non fraintendete eh!) si ritiene naturale, anzi si da quasi per scontato, che questo venga eseguito con serietà, senza apportare ulteriori problemi e così via. Ma non funziona in questo modo con il servizio più caro ai cittadini italiani, il trasporto ferroviario. E' inutile dilungarsi sui mille problemi di Trenitalia, ma nei giorni scorsi ho letto un paio di notizie che non fanno bene alla salute, come non lo è viaggiare da pendolari su treni come i nostri. Ecco la prima. Il 4 aprile scorso, grandi stazioni (società del gruppo Ferrovie dello Stato) ha inaugurato la nuova stazione centrale di Praga. Fin qui nulla di male uno dice, no? Sarà una questione di rapporti internazionali e cose del genere, no? No. La stazione di Praga l'ha ristrutturata Trenitalia. Investimento complessivo in Repubblica Ceca, 47 milioni di euro, Napolitano presente in pompa magna. Noi poveri italiani ci dobbiamo accontentare, vorremmo mica far brutta figura con i nostri vicini europei, no? Beh, se i cittadini di Praga viaggiassero con Trenitalia...Seconda news. Non bastando la Repubblica Ceca la banda Moretti si spinge ancora più lontano. In Siria. E' arrivato l'ok per la creazione di una nuova società tra Italferr e Chemins de Fer Syrien. Obiettivi? Promozione, diffusione, implementazione di sistemi di eccellenza tecnologica, consulenza tecnica, ecc. Inoltre, come se non bastasse, la nuova società parteciperà alla gara per realizzare l'anello ferroviario intorno a Bagdad. "...La proficua collaborazione rafforzerà la potenza di Ferrovie Italiane in Medio Oriente e sarà un riconoscimento delle competenze a livello internazionale di Ferrovie dello Stato (?)...". E noi?Ma quali competenze misteriose avrò mai la nostra cara Trenitalia che noi cittadini italiani non conosciamo? Mah. Il fatto più tangibile per noi è l'annuncio del nuovo rincaro dei biglietti a partire da luglio prossimo. I vertici comunicano che questo aumento servirà a migliorare la qualità del servizio. Ci crediamo? Direi di no...