La pubblicazione fu voluta "dall'arciprete di San Pietro monsignor Ettore Donelli e dalla maestra Alda Cavazzini, custode «storica» della Zappella, piccolo oratorio sulla Via Emilia".
Cartone preparatorio di Ettore Ponzi.
Ecco come Borgo san Donnino si presentò
agli occhi di Francesco in quel lontano 1215
Si può quindi capire il fermento che serpeggia a Fidenza tra gli studiosi per dare giusto rilievo alla ricorrenza, il rischio è quello solito: che tutto si esaurisca in quello che in gergo oggi di dice "copia ed incolla".
Se proprio si vuole si può dubitare del miracolo di San Francesco a Borgo San Donnino e, al limite, anche della sua sosta nella nostra città, non si può invece trascurare la sua presenza pluricentenaria sulle pareti interne dell'abside.
Qui Francesco è dipinto al rango di un apostolo e tiene in mano il Vangelo. Hisashi Yakou il 15 dicembre 2013 in una magistrale conferenza al Ridotto nel dicembre dell'anno scorso propose la lettura storica e storico-religiosa dell'immagine lasciandoci poi il testo dattiloscritto del suo lavoro che, a suo tempo, ho pubblicato integralmente alla pagina San Francesco . Lo studioso mette in relazione il Santo con un altro fidentino, un certo Fra Gherardo o Gerardo che scrisse l' "Introduzione al Vangelo eterno" nel 1254, e che l'anno dopo fu condannato dalla commissione pontificale per il sospetto di eresia, questo non impedì che le sue idee fossero riprese nel nostro Duomo col dipinto dell'abside.
Lo sviluppo di questo filone di ricerca certamente non si può improvvisare in un "incontro al Ridotto" ma è l'aspetto più rilevante del legame tra l'idea del nostro Duomo e la figura di San Francesco.
Hisashi Yakou al centro nella foto