Sinceramente mi sono stancato di sentir parlare di immigrati che vengono a rubare il lavoro. E’ capitato anche oggi. Vengono qui, la vita è comoda, ci rubano il lavoro e altra retorica varia, mentre io invece vedo gente, anziani, giovani, che è restata e resta nel proprio paese, nelle sue piazze, a sfidare i manganelli, le pallottole dei regime, e talvolta anche le bombe della Nato perchè vuole cambiare qualcosa e lo vuole cambiare nel proprio paese, dall’interno a costi anche altissimi, per non dover più scappare, emigrare, per ricominciare in maniera dignitosa, cosa questa, la dignità, che a noi che pontifichiamo tanto è ultimamente mancata. In alcuni casi è stata una protesta espressa più o meno pacificamente nei limiti concessi, in altri come in Libia (sostenuta lautamente nell’era Gheddafi dall’Italia) si è dovuto ricorrere, io credo lecitamente, allo scontro armato. Basterebbe questo pensiero a disarcionare la retrograda xenofobia ignorante di certa gente. Basterebbe se solo si volesse. Per favore però, basta con queste stronzate destrorse, primo perché dati alla mano con la decrescita che c’è in Italia (non fa più figli, e questo non per colpa dell’immigrato) quella forza lavoro serve, in un modo o nell’altro, e questo lo sanno bene anche quelli della Lega, secondo perché non è oltre mediterraneo che vanno cercate le cause della mancanza di lavoro, ma molto più vicine a noi. Il guaio è che l’italiano medio è ignorante (non per colpa sua spesso) mentre l’Italiano colto spesso tace. Almeno dall’altra sponda del mare hanno concordato, medi e non che era giunto il momento di aprire la bocca e in 4-5 mesi alcuni son riusciti a tirare giù dittature, dittature sostenute da mezzo mondo. Noi, che dovremmo avere molti più strumenti democratici dalla nostra sono due repubbliche che continuiamo a farcelo mettere in culo dagli stessi cinque bifolchi e ci ostiniamo nel saltellare, chi non salta quì e chi non salta lì, e non capiamo che chi saltella ricade sempre nello stesso punto, non un passo avanti non un passo indietro, è la forza di gravità, bellezza. La forza di gravità!
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