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È la paura che ci fotte?

Da Pasqualefoglia @pfoglia2

È LA PAURA CHE CI FOTTE?È la paura che ci fotte

La persona audace è coraggiosa, ardimentosa, valorosa, forte, animosa, temeraria, spericolata, focosa, impetuosa: i sinonimi sono davvero tanti! La persona audace ricerca le novità, approfitta di tutte le occasioni per cimentarsi, non si spaventa e non indietreggia di fronte a compiti nuovi. È sempre pronta ad imparare. Si mette continuamente in gioco. Accetta lo stress iniziale. Le piace fare tantissime cose, imparare mille mestieri. Ha un grande spirito di iniziativa perché non è mai bloccata dalla paura.

La persona audace riesce benissimo in tutto ciò che fa perché ha le convinzioni giuste per riuscirci. Considera la vita una sfida ed una crescita continua per cui approfitta di ogni occasione per imparare qualcosa di nuovo. È una persona pratica e d'azione, non si arrende mai, ha sempre un obiettivo chiaro e preciso da raggiungere ed è sempre sufficientemente motivata. La persona audace ha imparato a tenere sotto controllo le paure, anzi a servirsene a suo vantaggio: le affronta senza pensarci due volte e va avanti! Quando si trova di fron

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te ad un muro, cambia strategia e prosegue nella direzione dei suoi obiettivi.

Sono le paure che ci bloccano, sono le paure che non ci fanno riuscire nella vita, sono le paure che non ci fanno realizzare i nostri desideri, sono le paure che ci fanno sentire una nullità, sono le paure che non ci fanno crescere, sono le paure che ci paralizzano. La colpa dei nostri insuccessi è dovuta sempre e soltanto alle paure. Più osiamo e più riusciamo vincenti.

Ogni volta che c'è un problema nella nostra vita ricordiamoci di questa metafora: È la paura che ci fotte! Ogni volta che non ci sentiamo come vorremmo, la paura è in azione!

Le paure hanno mille volti e sono all'origine di ogni malessere. Più viviamo di paure e più siamo dei falliti. Come scrive Giorgio Nardone in "Oltre i limiti della paura", il fantasma ci insegue e spaventa a morte se scappiamo; se invece lo affrontiamo, svanisce.

La paura rovina la nostra esistenza!

Il segreto del successo, di ogni genere di successo, sta nel saper trasformare la paura in coraggio. Insomma bisogna osare, lanciarsi!

Sono i nostri pensieri e i nostri giudizi su ciò che ci succede che scatenano la paura e le altre emozioni negative! A loro volta, i pensieri negativi sono scatenati dalle nostre convinzioni limitanti.

La paura crea un blocco energetico: blocca gli elettroni, ossia impedisce le reazioni biochimiche che forniscono l'energia utile per spingersi all'azione. In pratica, le molecole della paura bloccano la produzione dell'adrenalina. La paura perciò ci rende incapaci di proseguire; la paura ci rende incapaci di interagire; la paura ci rende incapaci di comunicare bene con noi stessi e con gli altri; la paura ci rende incapaci di pensare in modo razionale e positivo; la paura ci rende impotenti e senz

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a idee; la paura ci fa temere i cambiamenti; la paura ci trattiene nella nostra "comfort zone" e ci impedisce di crescere.

Ma da cosa sono generate le paure? In realtà non sono le paure la causa dei nostri fallimenti, ma i pensieri negativi che coltiviamo!

Se non cambiamo le convinzioni su noi stessi, su ciò che pensiamo di noi, e in poche parole se l'autostima è bassa, il nostro modo di pensare e di agire sarà sempre lo stesso e otterremo sempre risultati scadenti: saremo afflitti da pensieri ed emozioni negativi.

Tutto ciò che di bello o di brutto ti accade deriva unicamente dall'opinione che hai di te stesso! Il compito della paura, l'emozione regina - la paura è presente in tutte le altre emozioni negative - è quello di proteggerci dai pericoli!

Se l'autostima è negtiva continueremo ad avere paura dell'ignoto, del nuovo, dei cambiamenti, delle persone; non avremo abbastanza fiducia nelle nostre capacità e non riusciremo mai a concludere nulla. La

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nostra vita, i nostri pensieri, i nostri comportamenti, le nostre abitudini, le nostre emozioni, le nostre fortune e sfortune dipendono dalle nostre credenze, perché le credenze rappresentano le fondamenta del nostro modo di pensare e di agire!

L'autostima o stima di sé è la credenza regina! Ossia influenza ed è presente in qualsiasi altra convinzione. Cosa pensi di te stesso, come ti valuti, come ti vedi allo specchio... è il fattore cruciale della buona o cattiva sorte!

Ci vuole anche prudenza nella vita, altrimenti saremmo degli scavezzacollo
continuamente esposti ai pericoli. La paura non è altro che un eccesso di
prudenza, ma un eccesso talmente grande che ci impedisce di agire.
L'energia necessaria per compiere l'azione viene consumata totalmente dalla paura e
dall'indecisione! La paura di agire divora le nostre forze, ecco perché ci sentiamo
stanchi, sfiduciati, nervosi, stressati, depressi.

I bambini necessitano di amore incondizionato, non di urla e punizioni!

L'eccessiva prudenza deriva da mancanza di sicurezza e di fiducia in se stessi, dunque da mancanza di autostima. "Crediamo" di non farcela, di non essere all'altezza, di non meritare, di essere rifiutati, di essere umiliati, di sbagliare; temiamo che se agiamo ci accadrà sicuramente qualcosa di grave. La paura ci toglie il coraggio e la spontaneità, cosicché alla fine preferiamo lo status quo: dunque non rischiamo, non usciamo dalla nostra "zona di comfort". E resta tutto come prima. Peggio di prima.

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Ma perché allora la prudenza è diventata talmente grande da paralizzarci del tutto? Perché la prudenza, emozione utile e necessaria quando rientra nella norma, si è trasformata in paura paralizzante? La risposta è semplice e la conosciamo tutti: durante l'infanzia abbiamo ricevuti così tanti rimproveri (e spesso anche sberle!) dai nostri genitori e insegnanti, abbiamo sentito così spesso urla spaventose e insopportabili, siamo stati castigati e intimoriti così tante volte, ci è stato tolto così frequentemente l'affetto, che abbiamo perso ogni spontaneità e ci siamo abituati a credere di essere inferiori agli altri, dunque degli incapaci e dei buoni a nulla. Anche se è vero il contrario!

Per non subire altri rimproveri, altre sberle, altri castighi ci siamo fatti furbi...: abbiamo rinunciato a essere spontanei, ad avere spirito di iniziativa, a essere noi stessi, a essere persone curiose e normali; abbiamo rinunciato a essere rispettati, ascoltati e amati! Ci siamo "convinti" di non meritare nulla dalla vita, di non valere nulla, anche se in questi casi è vero il contrario!

Siamo bloccati al punto di partenza e non siamo capaci di partire, di fare il primo passo. Altro che osare! Altro che persona audace!

Ci siamo chiusi nella nostra corazza, nella nostra tristezza e nella nostra
ignavia. Ci sentiamo inferiori, abbiamo paura di essere respinti e non proviamo neanche. Tendiamo a vivere 'a distanza', lontano da rapporti che potrebbero provocarci
sofferenza: rimuginiamo troppo e i pensieri negativi e ossessivi ci fanno compagnia!

L'inconscio - leggi anche cervello, cioè il nostro motore - attinge alle credenze limitanti della memoria inconscia ed è come se fosse stato programmato per il fallimento; e nonostante ci sforziamo di migliorare e ci impegniamo al massimo, ed il più delle volte siamo bravi e preparati, continuiamo a sentirci inadeguati e fallimentari.

Quanti genitori applicano l'amore incondizionato per i propri figli?

Il guaio peggiore è che le paure (e i sensi di colpa) vengono automaticamente trasmessi di generazione in generazione, di padre in figlio, e l'educazione che riceviamo si basa su divieti di ogni genere. I genitori sono sempre "eccessivamente" prudenti... I genitori ci trasmettono le loro paure.

Ma è anche vero che se non fosse spinto dall'invidia, nessuno avrebbe voglia di migliorare...

Anche una forte gelosia tra fratelli o/e sorelle genera problemi esistenziali. L'invidia non è da meno rispetto alla gelosia. Conosco diversi casi di malattie che hanno come causa scatenante iniziale il senso di inferiorità rispetto alla sorella che ha avuto un matrimonio migliore. All'origine di problemi di autostima e quindi esistenziali troviamo sempre una presunta o reale scarsità di carezze e di amore durante i primi sette anni di vita.

Anche se in nessun corso di motivazione o di autostima si parla di queste due emozioni antiche quanto il genere umano, ritengo che la gelosia e l'invidia siano estremamente pericolose perché creano un profondo dissidio interiore, diciamo pure un'autentica e
sotterranea lacerazione tra valori primari e totalmente opposti: l'amore fraterno e il bisogno di primeggiare dell'io, altrimenti detto egoismo. Anche se molti se ne sono dimenticati, la gelosia e l'invidia sono i principali automatismi emotivi del genere umano.

Un atteggiamento mentale negativo genera sempre risultati negativi.

Di fronte ad ogni cambiamento, di fronte alla minima novità anche promettente per noi, quella "fifona" dell'amigdala ci mette subito in apprensione, fiuta pericoli, fa scattare l'allarme: e ci paralizza all'istante! L'amigdala, la sentinella del sistema limbico, vede ovunque minacce, e perciò provoca stress continuo (cioè ansia, stanchezza, preoccupazioni e nervosismo). Queste emozioni consumano le nostre energie e perciò ci sentiamo maledettamente stanchi e insicuri e non abbiamo forze sufficienti per affrontare i problemi esistenziali!

Per non essere preda dell'ansia, per non farci fregare da quella fifona dell'amigdala, rinunciamo già in partenza. Anziché affrontare le novità facendo la necessaria esperienza e diventare così più resilienti, non usciamo dalla nostra zona di sicurezza.

La nostra vita è strutturata dalle nostre credenze e dalle nostre abitudini.

È LA PAURA CHE CI FOTTE?
Quella codarda dell'amigdala ci ha plagiati! È lei che comanda e noi non sappiamo reagire. Riconosciamolo apertamente perché è salutare: siamo diventati vigliacchi, accettiamola questa dura verità, convinciamoci che i nostri problemi esistenziali sono causati quasi
unicamente dalla mancanza di coraggio: insomma, è la paura che ci fotte!

L'amigdala è la sentinella che sta a salvaguardia della nostra persona con il compito di dare l'allarme di fronte ai pericoli, ma le persone non sono tutte uguali! C'è chi si fa sotto dalla paura, come suol dirsi, ogni volta che sente arrivare una notizia o deve prendere una decisione, e chi invece decide in un attimo! In mezzo c'è la grande massa intermedia. Questa diversità così variegata di persone dipende ovviamente dalle paure o dalle sicurezze acquisite durante l'infanzia prima e poi durante l'adolescenza, insomma dipende dalle abitudini apprese.

Più a lungo si protraggono le preoccupazioni, l'ansia e la depressione e più si consolida la rete neuronale prevalente o prioritaria nel nostro cervello che ci crea quel malessere specifico. All'inverso, le credenze potenzianti e i pensieri positivi reiterati nel tempo creano una rete neuronale prevalente che produce entusiasmo e ottimismo. È facile capire che le abitudini, a livello neuronale, non sono altro che circuiti particolarmente
sviluppati proprio in conseguenza dell'uso reiterato, come se fossero delle autostrade facilmente percorribili.

L'intensità della paura varia dunque da individuo a individuo, e questa diversità è importantissima perché ci dice che non dobbiamo essere obbligatoriamente succubi della paura. Perciò, ogni volta che ci accorgiamo che ci stiamo tirando indietro, dobbiamo subito avere la consapevolezza che la paura ci sta bloccando!

E cosa possiamo fare per uscire dal circolo vizioso in cui spesso ci siamo cacciati inconsapevolmente? Cosa potremmo fare per aiutare i nostri figli in difficoltà o i nostri amici fifoni? Dobbiamo innamorarci della nostra amigdala! Si, dobbiamo amarla, corteggiarla e sedurla!

Dobbiamo capire insomma che essa, in fondo, agisce innanzitutto per il nostro bene, ci mette in guardia, cerca di proteggerci, ma sta a noi non farci sopraffare. Pertanto, dobbiamo amarci completamente e profondamente, dobbiamo accettarci nonostante tutte le difficoltà e gli insuccessi, perché l'amore e l'accettazione incondizionata di sé ci ridanno l'autostima e l'energia psichica necessaria per vincere l'ansia e la paura dei cambiamenti e consentirci di buttarci nell'azione, di rischiare, di non avere paura dei fallimenti. Dobbiamo convincerci che:

Chi non sbaglia, non impara. Chi non fallisce mai, non cresce.

Insomma, è necessario coltivare il pensiero positivo e l'ottimismo che ci spingono a metterci in gioco e ci fanno acquisire gradualmente fiducia, sicurezza e resilienza!

Chi non affronta le paure soccombe, diventa sempre più pauroso, è sempre al punto di partenza: e l'inizio è micidiale per tutti, tutti sudano sette camice quando fanno qualcosa la prima volta! Chi ha paura non ha mai provato, è sempre la prima volta che si trova in quella situazione. E la prima volta è normale che si abbia paura, che si incontrino difficoltà, che si abbiano dubbi, che ci si senta insicuri!

Senza impegno, studio, sacrificio, determinazione e perseveranza non si va da nessuna parte.

Per non aver paura bisogna fare esperienza, ossia mettersi in gioco, accettare lo stress iniziale, accettare la brutta sensazione che si prova all'inizio di ogni nuova attività. Occorre abituarsi a trovare la soluzione ad ogni preoblema anziché fissarsi sul problema e restarne invischiati.

Occorre accettarsi, approvarsi e amarsi a prescindere dai risultati, insomma non perdere mai la stima di se stessi. Se siamo in grado di amarci e di accettarci completamente e profondamente, le nostre credenze di base sono potenzianti e anche i pensieri sono positivi e potenzianti; non ci innervosiamo più di tanto di fronte ai contrattempi e alle difficoltà; non ci inalberiamo o chiudiamo di fronte alle critiche; ci
rialziamo rapidamente dopo le sconfitte; e siamo pronti a rimboccarci le maniche, a prepararci meglio, non perdiamo la calma e la lucidità mentale e siamo sempre pronti ad imeognarci al massimo.

Ma ricordati che essere bravo non basta: devi anche essere audace per mettere a frutto la tua bravura.

In fondo, il meccanismo di apprendimento del nostro cervello è semplice: basta fare pratica senza risparmiarci, ripetere gli esercizi di allenamento fino a quando non diventano un'abitudine e quindi automatici! Il lavaggio del cervello positivo o riprogrammazione dell'inconscio, si basa sulla ripetizione di parole o frasi brevi potenzianti, di pensieri positivi che cancellano quelli negativi, fino a quando le nuove convinzioni non si impiantano nell'inconscio al posto di quelle obsolete e diventano automatiche, istintive, come quando per evitare un incidente con l'automobile, pigiamo istintivamente il piede sul pedale del freno!

Più ripeti gli esercizi, qualunque tipo di esercizi, e più impari in fretta e diventi in gamba e sei apprezzato dagli altri e riesci nel

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la vita: la pratica rafforza la rete neurale prioritaria e aumenta le molecole dell'entusiasmo!

Le paure sono le emozioni più normali e utili che ci siano, non le possiamo ignorare, né le possiamo eliminare, ma possiamo controllarle e approfittare del loro messaggio, servircene per caricarci e motivarci. Nella vita riesce soltanto chi è audace. In genere le persone audaci sono persone sportive e amanti della palestra: non hanno paura di nulla, neanche di volare con un deltaplano o di buttarsi da un aereo col paracadute. Dunque, cosa aspetti? Buttati anche tu e cambierai in un attimo! Se vuoi sbloccarti, lanciati!

Vigili del fuoco, paracadutisti e artificieri ci insegnano che per controllare la paura è necessario essere bene addestrati in modo da sapere cosa fare in qualunque circostanza! La paura è generata dal non sapere come affrontare un pericolo! Ecco perché bisogna mettersi in gioco: per abituarsi ad affrontare le difficoltà della vita!


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