Contravvenendo all’immaginario collettivo secondo un rapporto Onu la Svizzera è la nazione più felice del mondo, seguita da Islanda, Danimarca, Norvegia e Canada. A metà strada l’Italia, solo in 50esima posizione (arretrata di 5 posti rispetto al 2013), ma preceduta in Europa da quasi tutti: il Belgio è 19esimo, la Gran Bretagna 21 esima, la Francia 29esima, la Spagna 36esima. Peggio di noi in Europa c’è solo la Grecia in 102esima posizione. Questa la classifica stilata nel rapporto 2015 (il terzo) sulla felicità nel mondo curato dall’agenzia Onu, Sustainable Development Solution Network (Sdsn), network tra mondo accademico, settore privato e società civile per trovare soluzioni pratiche allo sviluppo sostenibile.
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È la Svizzera il Paese con il più alto tasso di felicità al mondo, davanti a Islanda e Danimarca. È quanto emerge dalla nuova edizione del World Happiness Report (Rapporto sulla felicità nel mondo) realizzato per il Programma di sviluppo sostenibile dell’Onu da John Helliwell della University of British Columbia, Richard Layard della London School of Economics e Jeffrey D. Sachs, direttore dell’Earth Institute della Columbia University. Un rapporto che per la prima volta fotografa anche l’impatto della crisi economica degli ultimi anni sullo stato psicologico e sulla soddisfazione di sé delle popolazioni più colpite. E l’impatto si vede eccome: la Grecia è il Paese dove l’indice della felicità ha accusato il più forte calo nel mondo: ben 1,5 punti in meno (su 10) rispetto al periodo pre-crisi. Una flessione record a livello mondiale. Non va molto meglio all’Italia, che nello stesso intervallo di tempo ha perso 0,8 punti di felicità, la terza flessione più grande dopo quelle di Grecia ed Egitto. Male anche la Spagna (-0,7). L’Italia però mantiene una posizione assoluta discreta (cinquantesima su 158 nazioni censite), così come la Spagna (trentaseisesima), mentre la Grecia precipita alla posizione numero 102, tra lo Swaziland e il Libano. Atene è lontanissima da Gran Bretagna, 21esima, Germania, 26esima, e Francia, 29esima.
Il rapporto Onu nel dettaglio. Il rapporto dell’Onu, un corposo documento di 173 pagine, cerca di misurare la felicità dei singoli Paesi attraverso un indice che sintetizza numeri reali come il reddito-Pil pro capite, il welfare, l’aspettativa di vita, libertà di scelta, di generosità e la percezione della corruzione in un apposito sondaggio realizzato da Gallup (Gallup World Poll on perceptions of social support). Ogni Paese viene così classificato in una scala che va da 0 a 10. La Svizzera, con un punteggio di 7,59, ha così battuto l’Islanda (7,56), la Danimarca, che in passato aveva ottenuto il primo posto (7,52) e la Norvegia. Nella top ten ci sono anche Canada, Finlandia, Paesi Bassi, Svezia, Nuova Zelanda e Australia. Fuori dai primi dieci posti invece gli Stati Uniti, che si sono piazzati quindicesimi.
L’identikit della felicità insomma non sembra avere nulla a che fare con le condizioni climatiche (molti dei Paesi in cima alla classifica hanno climi rigidi) ma al contrario è legato al clima economico e alla capacità delle istituzioni di governare la società. Al polo opposto, nelle ultime dieci posizioni ci sono ben otto Paesi dell’Africa subsahariana, più l’Afghanistan (153) e la Siria (156), due Paesi vittime di anni di guerra: l’Iraq al 112esimo, davanti a Sudafrica, India, Kenya e Bulgaria. In fondo il Togo.
Il crollo di un Paese come la Grecia, affermano gli autori del rapporto, va ben oltre le perdite legate a fattori economici, perché ha intaccato «la struttura sociale» del Paese. «Se le istituzioni si rivelano inadeguate di fronte alle sfide poste dalla crisi, l’impatto sulla felicità è ancora maggiore» di quanto dicano le statistiche economiche. Il primo indice Onu della felicità è stato realizzato nel 2012. All’origine c’è stata un’iniziativa del Bhutan, il primo Paese al mondo ad aver introdotto un indice nazionale della felicità. (Fonte: Il Sole 24 Ore”