La nostra ormai consueta rubrica presenta oggi uno degli attaccanti più tecnici della storia, l'ungherese Flòriàn Albert, che diventò una vera e propria bandiera, il più importante trascinatore degli anni '60, del suo Ferencváros e della nazionale.
Lo rese speciale quel suo modo di interpretare il ruolo di attaccante, mobile, agile e molto tecnico, con un controllo palla quasi da regista di centrocampo. Inoltre non può che essere speciale un uomo che decide di non cambiare mai il suo club di appartenenza, nel quale nasce calcisticamente, vince ogni tipo di trofeo, e da l'addio al calcio giocato.
Albert nasce il 15 settembre del 1941 a Hercegszántó in Ungheria, la sua carriera inizia nel periodo buio del calcio ungherese subito dopo l'epoca della nazionale magiara storicamente imbattibile, infatti dopo il trionfo ai giochi olimpici del 1952 e il 2° posto ai mondiali del '54 ( vinti dalla germania in maniera poco pulita), ne segue la fuga dei talenti del 1956 in seguito alla rivoluzione e l'invasione russa, e c'era bisogno di rifondare la nazionale.
Nel 1958 fà il suo esordio nel Ferencvàros, e da subito diventa titolare inamovibile grazie alle sue splendide doti tecniche e realizzative. Con all'attivo 350 gare e 258 reti, resterà titolare per ben 16 anni, conquistando 4 scudetti ('63, '64, '67, '68), una Coppa d'Ungheria ('58) e una Coppa delle Fiere ('65), senza mai lasciare la squadra fino al 1974, anno in cui dà l'addio al calcio giocato, e diventa allenatore, prima in Libia nel Al-Ahli Benghazi e poi ricoprendo incarichi dirigenziali in patria. Nel 1967 vince il Pallone d'Oro come miglior calciatore europeo e diventa capocannoniere d'Ungheria più volte ('60, '61, '65), inoltre è capocannoniere del mondiale Chile '62, della Coppa dei Campioni ('66) e di quella delle Fiere ('67).
In nazionale conta 75 presenze e 32 reti, è il cardine dell'Ungheria dal 1958 al 1974 , con la quale vince il bronzo olimpico a Roma'60 e il bronzo europeo a Spagna'64, riuscendo se non ad eguagliare le grandi imprese degli anni precedenti, almeno a ridare dignità alla maglia nazionale magiara.
Nel 2007 il Ferencvàros intitola lo stadio con il suo nome.
Flòriàn è un altro grande esempio di abilità eccezionali e correttezza morale, l'amore per il suo paese lo ha spinto per 16 anni a conquistare titoli solo nel suo Ferencvàros, nonostante le offerte che riceveva, e a ridonare luce alla sua nazionale dopo il periodo più buio che l'Ungheria ricordi.
Grazie Albert campione d'altri tempi!
Guarda il video di Albert Florian di Cristian Amadei
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