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E LO RESE SPECIALE... - Julius Schubert

Creato il 30 settembre 2011 da Calcisulcalcio
E LO RESE SPECIALE... - Julius SchubertPresentiamo oggi un grande campione, passato e lasciato alla storia per una delle più sfortunate tragedie che abbia mai patito la storia del calcio. Si tratta Julius "Giulio" Schubert, nazionale cecoslovacco ma di nascita Ungherese, di ruolo mezzala.
Cresce calcisticamente in Ungheria, poi passa nel grande Slovan Bratislava del primo dopoguerra, la squadra più forte del campionato cecoslovacco, tanto da regalargli anche la convocazione in nazionale, ma la scarsa fama in europa da parte della squadra tarpa un pò le ali a Julius.
In quegli anni c'è una sola grande squadra sulla bocca di tutti, il grande Toro di Valentino Mazzola, il presidente Feruccio novo e gli altri, la squadra imbattibile del "quarto d'ora granata".
Venne acquistato ad inizio 1949 dal presidente del Grande Torino, Ferruccio Novo dal Bratislava, realizzando così il suo sogno, anche se chiuso dal grande Valentino Mazzola trovò raramente posto da titolare in granata (5 presenze e la rete del successo esterno contro la Pro Patria nel campionato 1948-1949), sufficenti però a vincere lo scudetto.
Ungherese di nascita, boemo di acquisizione, italiano quasi per passione, rappresentava il classico calciatore di tradizione danubiana. Giocava in attacco nel ruolo della mezza punta odierna. Era schivo e non aveva ancora imparato a parlare del tutto l’italiano, era molto riservato, educato.
Schubert aveva desiderato ardentemente giocare nel Torino, quella squadra gli era entrata nel cuore, tanto ne aveva sentito parlare come squadra invincibile. Campione vero, nel gioco e nei modi, era una persona speciale.
Era rimasto così affascinato da quella squadra, che era già una leggenda prima della tragedia, che lui, giramondo del calcio, aveva fatto di tutto per essere acquistato. Il suo sogno si era avverato all'inizio del 1949, appena in tempo per vestire qualche attimo la gloriosa maglia granata e morire insieme ai suoi idoli nella tragedia di Superga, per entrare anche lui nella leggenda, nella storia.
Una storia triste la sua, il suo nome resterà per sempre a Superga e nelle menti degli amanti del calcio, forse tradito dalla sua voglia e la sua passione, ma sicuramente fiero di essere riuscito a coronare il suo sogno prima di lasciare per sempre questa vita.
di Cristian Amadei

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