Lo Stato italiano vuole commissariare la Sicilia che vanta un miliardo di crediti dallo Stato. Il creditore minacciato di fallimento dal debitore. Uno spasso. La Regione Sicilia dovrebbe rivedere completamente la sua spesa pubblica, nel frattempo lo Stato dovrebbe saldare i suoi debiti con le amministrazioni locali e con le imprese. Come nella migliore tradizione italiana nessuno farà nulla.
Intervento di Ida Magli, antropologa e scrittrice
“Sono Ida Magli, sono una persona che ama la propria patria e che si occupa da molti anni della situazione dell’ Unione Europea. Ho avuto sempre un’ idea contraria all’ unificazione, perché ero convinta che fosse un progetto assolutamente improbabile e che oggi mi appare del tutto patologico e delirante. La conduzione dei banchieri al posto dei politici ha firmato in un certo senso la fase finale del delirio. Questa è la mia impressione.
Mi pare che ogni giorno questa situazione confermi che non si può andare avanti in questo modo. La borsa, a cui siamo tutti costretti a guardare come se fosse l’unico strumento della nostra vita, ieri perdeva oltre il 5% e il differenziale del cambio con i titoli tedeschi era di oltre 500 punti. Il che significa che il Trattato che è stato ratificato ieri dal Parlamento italiano come una grande conquista, cioè quello del patto fiscale fra gli Stati europei e il meccanismo di stabilità (fiscal compact) sono stati visti dai mercati, come di fatto sono, un segnale di debolezza e non di forza. I mercati hanno visto come debolezza i due trattati perché sono stati rattificati senza che i cittadini siano stati informati, tanto è vero che non lo fanno sapere agli italiani, perché sicuramente direbbero di no, di dover dipendere, di dover essere succubi alla Germania. L’Unione Europea non può essere un unico Stato, è diventato soltanto un insieme di Stati deboli sottomessi alla Germania. I mercati valutano questo come un fatto che non portrà andare avanti per molto, perché si tratta di una situazione patologica, anomala.
Per quanto riguarda la conduzione politica in questo momento della nazione Italia, uno dei punti di maggior debolezza è quello delle regioni che sappiamo sono dei centri di spesa enormi incontrollati e incontrollabili. Perché chiunque si metta a capo di una Regione, di un posto importantissimo dal punto di vista del bilancio, perde il controllo sulla realtà, io di questo sono sicura. I poteri di cui sono investiti sono poteri che non sono in grado di reggere persone che non hanno un’etica forte, una personalità forte. Per quanto riguarda il rapporto tra il Governo e la Regione Sicilia, che proprio in questi giorni ha avuto una crisi, è evidentemente un rapporto non di collaborazione, ma di scontro. Fra l’altro lo Stato si è accorto, soltanto dopo aver annunciato al mondo che la Sicilia stava per fallire, che aveva invece un miliardo di euro di debito nei confronti della Regione. Per cui la Regione a sua volta ha potuto dire che se falliva, falliva perché lo Stato non gli aveva versato il denaro che aveva promesso. Sono situazioni così drammatiche e così perverse, diciamo la verità, che possono soltanto segnalare lo stato di malattia di patologia del potere. Per questo io credo che sia importantissimo che l’Italia decida di uscire dall’ euro. Che i pochi amici che abbiamo che vogliono bene all’ Italia spingano i politici che sono ormai delle specie di ombra, degli spettri nel Parlamento a uscire dall’euro.” Ida Magli