Il 23 dicembre è scomparso il disegnatore spagnolo José Ortiz Moya, conosciuto dagli appassionati di fumetto di tutto il mondo e da quelli italiani in particolar modo per le numerose collaborazioni con la Sergio Bonelli Editore. Ortiz, nato a Cartagena il 1 settembre 1932, comincia la sua ascesa nel mondo del fumetto nel 1958 con la creazione della saga storica “Sigur il vichingo“, pubblicata dall’editore Toray. Gli anni ’60 lo vedono impegnato prevalentemente nel mercato inglese, con lavori a sfondo bellico per la rivista “Eagle“, di fantascienza per “Once upon a Time” e la striscia giornaliera ”Caroline Baker” pubblicata sul “Daily Mirror“. Con l’arrivo degli anni ’70 Ortiz sbarca anche negli USA dove disegna per “Creepy” e fornisce numerose collaborazioni per le collane horror della Warren.
Negli anni ’80 il disegnatore torna in Spagna dove incontra il “compagno di avventure” Antonio Segura con il quale crea alcune serie memorabili come “Hombre“, “Jack lo Squartatore“, ”Burton & Cyb” e “Morgan“. Nel 1991 inizia il sodalizio con la Sergio Bonelli Editore con il Texone “La grande rapina“, cui faranno seguito, in coppia con Segura, i Maxi Tex “Cacciatori di fossili” e “L’oro del Sud“. Dopo un avere illustrato una storia di Ken Parker, nel 1997 tiene a battesimo il personaggio creato da Gianfranco Manfredi “Magico Vento” di cui oltre svariati episodi della serie illustra anche il N1. I suoi ultimi lavori sono per la serie regolare di Tex e un episodio dell’ottavo Dylan Dog color fest realizzato nel 2012.
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