ROMA – Parlava e ti spiegava il porno che nemmeno un professore di sociologia che spiega la sua materia. Sentivi lui ed ecco che l’amore di gruppo, o il mondo del “fetish” diventavano argomenti seri su cui discutere, perché il sesso non è che si ferma li, ci sono dei come e dei perché da chiarire.
È morto ieri 9 Dicembre Riccardo Schicchi, il re del porno un po’ artista un po’ attore, un (bel) po’ imprenditore, che ha creato un vero e proprio business che lo portò anche ad avere guai con la giustizia (nel 2006 venne condannato in primo grado a 6 anni di carcere per associazione a delinquere, violazione della legge sull’immigrazione e sfruttamento della prostituzione).
Schicchi è morto all’ospedale Fatebenefratelli di Roma a seguito di complicazioni legate ad una grave forma di diabete.
Press agent e produttore, Riccardo Schicchi fondò nel ’75 l’agenzia “Diva futura” insieme Ilona Staller, o meglio conosciuta come “Cicciolina”.
Ma Schicchi non “scoprì” solo Cicciolina. Attrici come Eva Orlowsky, Miss Pomodoro, Pussycat e una delle più celebri, Moana Pozzi, devono la loro carriera proprio a Schicchi.
A dare la notizia della morte è stato Clemente Mimun, direttore del Rg5 che ha scritto su Twitter: ”Eva Henger” da cui “ha avuto due figli, Mercedes e Riccardino”, “gli è rimasta accanto nei lunghi mesi della malattia senza abbandonarlo mai fino alla fine, sopraggiunta stamane alle 12″.
“Eva mi ha raccontato che ieri stava meglio – conclude – e non vedeva l’ora di festeggiare con lei i diciotto anni del figlio, Riccardino”.