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E’ nata una star?

Creato il 24 marzo 2012 da Cobain86
ènataunastar_elab. grafica Cobain86

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Luciana Littizzetto e Rocco Papaleo uniscono le forze per raccontare una storia tratta da un romanzo: una coppia moderna scopre di avere un figlio avviato alla carriera del porno. E si scopre che, nonostante il 2012, la mentalità spesso è più ristretta delle chiappe di una gallina: buona lettura!

Il film in breve
Una coppia moderna scopre, attraverso una vicina pettegola, di avere il figlio inserito nel mondo del porno. Da un cortometraggio girato per scherzo nasce una girandola di equivoci e ricerche che porteranno, tra le altre cose, la madre a riavvicinarsi con persone che non vedeva da tempo. E il fatto verrà poi ridimensionato per quello che è: non si droga, non fuma, non uccide. Fa solo dei film a luci rosse.

La realizzazione
La trasposizione del romanzo mi ha lasciato un po’ interdetto: io credevo che il figlio, essendo al centro della storia, fosse il protagonista con più dialoghi e gag di rilievo. Invece risulta un po’ rimbambito, una specie di gorilla che ha imparato a cucinare (male) e che non ha idea di cosa altro fare nella vita. Avrei preferito un personaggio ispirato a dei modelli del settore, tipo Franco Trentalance o Rocco Siffredi, persone che oltre alla dote naturale hanno una certa dose di fascino ed ironia.

Protagonista mancato a parte la coppia Littizzetto e Papaleo è esplosiva, vulcanica, travolgente (l’uno completa le battute dell’altro) e la madre del ragazzo, durante la narrazione, affronta un percorso di crescita personale che la porterà a riavvicinarsi alla madre e alla sorella; come dire, non tutto il porno viene per nuocere.

Il percorso di crescita e ricerca della madre avviene per motivi ben poco poetici: vuole solo capire da dove il figlio abbia ereditato un simile dono, e quindi va alla ricerca della madre e del padre (la misura dell’attrezzatura è ereditaria), mentre Rocco inanella una serie di gag indagando sull’ex della moglie e girando per la città raccogliendo tutti i DVD con il film del figlio “Il Dr. TrombHouse”.
Rocco, nella sua fervida immaginazione, arriverà ad avere anche un sogno con la protagonista del cortometraggio, rapito dalle forme della ragazza e ancora sotto shock per l’idea del figlio pornodivo.

Giudizio finale
Il film diverte con garbo senza scadere nella volgarità da bar, con vari giochi sui doppisensi tipici dell’argomento che risultano esilaranti. Luciana e Rocco sono una coppia ben assortita, peccato per il figlio che risulta un emerito demente, quando magari avrebbe potuto avere un carattere più brillante e giocare con l’ironia su quello che aveva fatto.
La pellicola è l’esatta dimostrazione di come siamo tanto aperti con i figli degli altri ma poi, quando dobbiamo aprire le porte e guardare quello che succede a casa nostra, abbiamo una mentalità più ristretta di un babbuino e ci scandalizziamo come se fossimo nell’Ottocento. Il bigottismo italiano non concede ancora questa libertà sull’argomento che hanno gli americani e il film ne è una fotografia spietata, identica e conforme alla realtà. I miei complimenti.

Voto: 8,5/10

Marco

 


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