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E’ Natale che albero! L’intervista di Collezionare.

Creato il 13 dicembre 2012 da Culturadelgioiello @JewelOfVintage

E’ Natale, quindi perchè non condividere con voi questa intervista fattami dalla giornalista Domizia Dalia del mensile Collezionare?

Nell’intervista si parla di spille a forma di albero di Natale… buona lettura!

Erika

Tratto da Collezionre di dicembre 2012

E’ Natale che albero!

Per il collezionista: Christmas Costume Jewellery. VINTAGE Nel mondo del costume jewellery, in questo periodo, le coloratissime spille a forma di albero di Natale sono un classico.

E’ Natale che albero! L’intervista di Collezionare.

● di Domizia Dalia 

Il vintage, come si sa, è molto di moda, e nel periodo natalizio le vetrine dei negozi che trattano questo genere, espongono idee regalo molto originali dal manicotto di pelliccia alla luccicante borsa da sera, dagli stravaganti occhiali tempestati di brillantini alla bigiotteria più scintillante. Proprio nel mondo del costume jewellery, in questo periodo, le coloratissime spille a forma di albero di Natale sono un classico. Ogni appassionato del settore ne possiede almeno una; addirittura alcuni collezionisti hanno concentrato il proprio interesse esclusivamente su queste creazioni realizzate con estrema maestria e ideate ogni anno dai designer più originali.
Erika Zacchello, giovanissima collezionista ed esperta di bijoux, ci racconta la storia di queste spille, che dagli anni Quaranta molte signore statunitensi amano appuntare sul proprio cappotto.

Erika, il mondo del costume jewellery è molto vasto e da sempre affascina moltissime donne. Oggi, c’è un grande ritorno dei bijoux vintage e l’attenzione cade spesso su quelli americani, come mai?
La bigiotteria, in realtà, nasce nell’Europa del Settecento, epoca in cui i nobili commissionavano copie dei propri gioielli da portare in viaggio, per non correre rischi in caso di furto. Nell’Ottocento molti artigiani europei, tra cui moltissimi italiani, emigravano negli Stati Uniti d’America e qui, in particolare a Providence nel Rhode Island, con l’abilità orafa europea, la produzione di bigiotteria raggiunge livelli altissimi e riscuote un enorme successo.
Durante la Seconda Guerra Mondiale – poi – a causa del blocco dei flussi d’informazione, si sviluppa un gusto peculiare che contraddistingue e identifica i costume jewellery americani.

E’ Natale che albero! L’intervista di Collezionare.
Spille a forma di albero di Natale
Spille a forma di albero di Natale
Spille a forma di albero di Natale
Spille a forma di albero di Natale
Spille a forma di albero di Natale
Spille a forma di albero di Natale

Tra i numerosi modelli su cui le grandi firme si specializzarono, ci sono anche le spille con soggetti natalizi, e in modo particolare mi riferisco a quelle a forma di albero di Natale. Quando scoppia il boom di questi oggetti, e qual è la loro storia?
Le spille ad albero di Natale, come in generale le spille a soggetto natalizio, sono una tradizione della cultura statunitense. Dagli anni Quaranta diventano un must per tutte le donne americane che indossavano questi bijoux colorati non soltanto per manifestare la loro partecipazione al Natale, ma anche per dimostrare la loro appartenenza al gruppo dei fedeli protestanti. Erano considerati, perciò, oggetti dal forte valore simbolico e anche per questo collezionati da molti. 

I modelli cambiavano di anno in anno, ogni designer si sbizzarriva nei diversi accostamenti di materiali e colori. Un occhio esperto come il suo può riconoscere a prima vista la mano del creatore? Quali erano i principali produttori e in cosa si distinguevano?
Come le accennavo, la spilla a forma di albero di Natale diventa un oggetto da collezionare e, per i designer, una sfida per ottenere modelli sempre più originali e d’effetto.
Dal 1940 al 1960 tutte le grandi firme di costume jewellery presentavano ogni anno la propria versione di questo albero festoso, ideando centinaia di Christmas Tree Pins – come vengono chiamate dagli americani – con forme, tecniche e colori differenti. Tra le più celebri posso citare: le spille di Stanley Hagler, che inizia la sua carriera con Miriam Haskell per poi fondare la sua azienda negli anni Cinquanta, con pendenti in vetro di Murano e madreperla; quelle di colore ghiaccio di Eisenberg, così come quelle multicolore e stilizzate in bachelite di Lea Stain.
Da lasciare senza fiato sono anche le creazioni natalizie di Larry Vbra, il designer di Brodway, noto per i suoi gioielli grandi, scenici e opulenti, in grado di stupire sempre.
Assolutamente un must have la spilla di Natale Dodds, un marchio molto raro e ricercato tra i collezionisti di costume jewellery, poiché rimase in produzione solo per una decina di anni, tra il 1950 e il 1960. Non possiamo dimenticare le spille natalizie firmate Trifari e gli alberelli Pell degli anni Sessanta, rifatti ancora oggi con gli stampi originali e con gli stessi materiali dell’epoca. Infine, le spille firmate JJ ricche d’ironia e di colore.

È chiaro che gran parte dei collezionisti di questo settore è americana. In Italia ce ne sono o lei è uno dei pochi esempi?
In realtà in Italia non sono così pochi come apparentemente può sembrare. Esiste un micro mondo fatto di appassionati, alla ricerca costante di pezzi da raccogliere, tra cui anche me!
E’ Natale che albero! L’intervista di Collezionare.
Navigando on-line, basta digitare le parole giuste, per trovare questo genere di spille di vario tipo e prezzo, come fare per scegliere quelle giuste? Le quotazioni variano molto, vanno da pochi a centinaia di euro, che cosa porta ad avere una differenza così elevata?
I prezzi variano molto nei diversi Paesi. Nel mercato americano, per esempio, le spille Trifari sono meno costose rispetto all’Italia. Ovviamente il prezzo è determinato sia dalla domanda sia dalla rarità del bijoux. Alcuni marchi hanno fabbricato su larga scala, altri – avendo una produzione pressoché artigianale – hanno lanciato sul mercato un minor numero di pezzi e sono, quindi, più rari. Tendenzialmente i più costosi sono i bijoux che già allora era difficile trovare perché prodotti in minore quantità. Come collezionista consiglio per l’acquisto, di scegliere non solo in base alle quotazioni, ma soprattutto in base al proprio gusto personale; non stiamo parlando, infatti, di oggetti con un valore intrinseco, come potrebbe essere un gioiello in oro e pietre preziose, ma di bigiotteria che acquista un valore nel momento in cui è amata e indossata. 

Quali sono i pezzi più rari da trovare?
Sicuramente sono le spille ad albero di Natale firmate Miriam Haskell, Stanley Hagler, Larry Vbra ed Eisenberg.

Oltre a collezionarle, esiste ancora oggi la tradizione di indossarle nel periodo natalizio?
Certo, la tradizione della spilla di Natale vive ancora oggi; dal mese di dicembre, girando per le strade di New York, non è raro vedere appuntate sul bavero della giacca di signore di ogni età queste deliziose creazioni.


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