Le forze in provincia di uniscono e nasce il coordinamento #NOTRIV, presente da tempo su Twitter con questo hastag e su Facebook con una pagina cremonese dedicata. Il sito internet è www.notrivlombardia.it
L’incontro si è tenuto ieri sera, alle 21, presso l’Arci di Ombriano, frazione di Crema:
Accanto a Pietro Dommarco, c’erano Enrico Duranti ed Ezio Corradi, cittadini che si sono dedicati allo studio dei documenti e del territorio, per poter spiegare alla popolazione che cosa sta succedendo in particolare a Sergnano e a Bordolano, ma non solo. Il nuovo coordinamento offre la piena disponibilità ai Comuni di organizzare serate per spiegare i pericoli di queste iniziative, fra stoccaggi e centrali del gas, permessi di ricerca e possibili estrazioni petrolifere. La Basilicata è nel mirino da tempo, anche la Lombardia sta correndo rischi.
Negli anni, la competenza di Corradi e Duranti è cresciuta al punto tale da permettere di loro svolgere un’azione di contropotere e controinformazione che ha pochi uguali in provincia. La ricchezza del territorio sono anche le competenze dei cittadini e delle associazioni: se ne trovano chiare dimostrazioni in provincia di Cremona, di Lodi, di Brescia….
Pietro Dommarco ha spiegato il cammino dello Sblocca Italia, decreto divenuto legge: si tratta di un percorso radicato negli anni, che attraversa i governi ma non muta per nulla e si fa anzi più feroce con l’indebolimento degli enti locali e delle opposizioni. Tanta maggior forza e fascino acquista dunque Altraeconomia, come gli interventi sul territorio delle associazioni, oggi Notriv.
Già nei primi anni Duemila il decreto Sbloccacentrali tentava di autorizzare le centrali elettriche con atti ministeriali, scavalcando gli enti locali, dalle Regioni alle Province ai Comuni. Il pretesto era il costo elevato dell’energia in Italia rispetto ad altri Paesi europei, che si avvalevano e avvalgono del nucleare.
Scajola non è riuscito nel suo intento, la strategia però è continuata. E’ stato tentato, da parte del governo Monti, di cambiare la costituzione, precisamente l’art. 117, che determina quali sono le materie di competenza dello Stato e quelle delle Regioni. L’obiettivo era di sottrarre la Strategia energetica nazionale, concordata con l’ad dell’Eni Scaroni, alle Regioni. C’era però un rischio di incostituzionalità, quindi ci ritroviamo il decreto Sblocca Italia diventato legge grazie alla fiducia.
Una legge-vergogna, sulla cui analisi torneremo, poiché l’argomento è della massima importanza.
I cittadini vengono espropriati del territorio, i Comuni pure e le Province stanno per sparire, le Regioni non avranno potere in materia.
E nella provincia di Cremona si stanno concentrando varie iniziative di particolare impegno da parte delle società del gas.
Ecco perché ci troviamo a parlare spesso di Bordolano e di Sergnano, oltre che di Vescovato. Bisognerà guardare anche più lontano. Di fatto in provincia di Cremona passano sorgenti sismogeniche, dove il sisma può svilupparsi tragicamente. E in quegli anfratti sotterranei viene stoccato il metano, che a quelle profondità e temperature si liquefa, con un franco (una distanza) di 44 metri dalla falda acquifera a Bordolano, ed immissioni ed estrazioni ogni sei mesi a forte pressione, anche oltre i 200 bar. Immissioni ed estrazioni che alzano e abbassano il terreno di due centimetri per volta, mettendo a prova la tenuta degli edifici.