"Caro Pier Luigi secondo me devi valutare anche un'altra possibilità: fai un passo indietro, vai dal capo dello Stato e proponi il nome di Stefano Rodotà come premier incaricato. Vediamo cosa fanno i grillini"
In un'intervista all'Espresso, invece, Veltroni si esprime così:
"Dopo le elezioni si poteva proporre un governo del presidente guidato da Emma Bonino, gradita a 5 Stelle e non contestabile dal Pdl".
In effetti, provando a percorrere una di queste due strade, forse la storia avrebbe preso un'altra piega e probabilmente adesso il Pd non sarebbe al governo col compagno Silvio, consumando ogni giorno gli specchi nell'inutile tentativo di non scivolare, mentre cerca di giustificare una scelta ingiustificabile.
Resta solo un dubbio:
ma com'è che nelle riunioni ufficiali di partito nessuno si è mai alzato in piedi a proporre una linea diversa da quella sostenuta da Bersani? Perché i cari (si fa per dire...) mimì e cocò del pensiero democratico e di sinistra dell'ultimo trentennio, non hanno detto subito pubblicamente queste cose, facendone la propria posizione politica?
Oppure bisogna pensare che adesso che Bersani è politicamente decaduto, non c'è cosa più semplice (e cinica e meschina) che rifarsi una verginità politica fischiettando quel motivetto che fa "l'avevo detto io"?