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E non sun purpas de boe

Da Chiagia

Qualche decennio fa era di moda questa barzelletta:

Un bambino sardo scrive una lettera a Gesù Bambino “Per quest’anno voglio la bicicletta.” A natale gli arrivano tanti regali tranne quelli richiesti. L’anno successivo torna a scrivere la lettera “Quest’anno visto che sono stato bravo, voglio la bicicletta!” Anche quest’anno niente. L’anno successivo i genitori, passando davanti al presepe, scorgono una lettera al posto di Gesù Bambino. Aprendola trovano scritto: “Cari Giuseppe e Maria se volete rivedere sano vostro figlio mi dovete portare la bicicletta!”

Luoghi comuni, uno pensa.
Poi, leggendo il bellissimo libro di Michela MurgiaViaggio in Sardegna” trova, tra le tante piccole gemme che la brava scrittrice sarda ci propone, anche la storia della minaccia a Gesù per richiedere l’acqua.
Evidente retaggio di precedenti culti, il rito consisteva nell’immersione di un crocifisso nell’acqua con la recita della formula:

Si abba non non das oe
Massestà chi t’occhidimus
Est abba chi ti pedimus
E non sun purpas de boe
Sos traghinos de Logoe
Chi non si potan Jampare.
(Se non ci dai oggi l’acqua
vedrai che ti uccideremo
acqua che ti chiediamo
non sono polpe di bue
che i rigagnoli di Logoe
non li si possa saltare).

E finchè l’acqua non tornava, Gesù stava sott’acqua.



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