I vari Carnevali che si tengono sulla rete, da quello più vecchio, cioè quello della Matematica (credo) a quelli più recenti come quello della Letteratura, sono splendide occasioni sia di lettura che di impegno per i singoli autori. Infatti, spesso per poter scrivere di un certo argomento bisogna studiarlo almeno un po' (insomma, così penso) e questo studio oltre che opera di divulgazione per chi legge (si spera) lo è anche per l'autore stesso. Per non parlare del lettore, che scopre novità e curiosità che non conosceva e spesso risolve i suoi dubbi. E' proprio quello che accade con i Carnevali di Annarita Ruberto, insegnante e blogger, ospite dell'ultimo Carnevale della Matematica, che rappresenta un insieme di piacevoli record: il più alto numero di autori che vi hanno partecipato, una delle più strette aderenze al tema che io ricordi, un insieme di lavori veramente interessanti, un'introduzione che si legge d'un fiato e la presenza di tanti autori per i quali l'impegno nello scrivere gli articoli è propriamente anche formazione personale, cioè gli studenti di Annarita. Oltre questo, i Carnevali organizzati da Annarita hanno sempre la funzione di ridare nuovo slancio alle partecipazioni e alle letture, il che ovviamente è piuttosto utile.Ecco una breve introduzione al tema di questa edizione (con annesso invito alla lettura), le Macchine Matematiche antiche e moderne, utilizzando le parole di Annarita e delle sue studentesse:
Nel 1642, il filosofo e matematico francese Blaise Pascal inventò la Pascaline, una macchina calcolatrice che consente di effettuare le operazioni di addizione e sottrazione, tenendo conto del riporto. E questa è la data che segna storicamente la comparsa sulla scena delle macchine calcolatrici meccaniche.Questa macchina, nella versione decimale, era composta da una serie di ruote dentate indicanti le unità, le decine, le centinaia e così via, e ognuna era divisa in dieci settori, dallo 0 al 9, corrispondenti alle cifre del sistema decimale. Nella versione finanziaria, le prime ruote a destra avevano un numero di settori diverso.Il meccanismo della Pascaline eseguiva le sottrazioni come somma di numeri negativi, utilizzando il metodo del complemento a dieci del sottraendo.Naturalmente, l'operatore non doveva calcolare il complemento e poi eseguire una addizione, ma era la macchina stessa, attraverso il procedimento per la sottrazione, ad eseguire questo calcolo. A questo link è illustrato il procedimento mediante cui la Pascaline eseguiva le sottrazioni.Qui è consultabile il documento, in cui Pascal descrive il funzionamento della macchina e riceve dal Re il riconoscimento della sua paternità per quanto riguarda l’invenzione. In definitiva, quello che oggi si potrebbe definire come brevetto con i relativi diritti. [continua a leggere...]