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È più facile cantare Bella Ciao in chiesa che rimboccarsi le maniche per strada

Creato il 26 maggio 2013 da Laperonza

 

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E già, piaccia o non piaccia, don Andrea Gallo era un prete. Era un prete un po’ particolare, scomodo, difficile, critico con la Chiesa. Era però anche un prete che operava con la gente per la gente, per strada, tra gli umili e i deboli, applicando i precetti evangelici che, guarda caso, molto spesso collimano con quelli definibili di sinistra. Forse perché il più grande rivoluzionario di tutti i tempi è stato proprio Cristo, e questo don Gallo lo sapeva.

Don Gallo era fortemente critico con la Chiesa. Ciononostante ne ha sempre rispettato i dettami e la gerarchia, muovendosi al suo interno per cambiarla ma non per demolirla. Era prete, e prete vero, don Andrea. Predicava e diceva messa. E non gli sarebbe piaciuto interrompere un rito sacro come un funerale con canti e grida estemporanei e di protesta, ne sono convinto.

Si potrebbe mettere l’immagine di don Gallo sulle magliette come quella del Che, senz’altro. Si potrebbe affermare senza smentita che don Gallo fosse comunista. Si potrebbe cantare anche Bella Ciao al suo funerale, perché no, gli farebbe piacere. Ma non durante la celebrazione eucaristica. Si manca di rispetto al prete per celebrare l’uomo ma il prete e l’uomo erano la stessa persona.

È per questo che ho trovato rivoltevole quanto accaduto ieri al funerale di don Andrea Gallo. Non solo perché è stata un’offesa al prete Gallo, ma perché, ancora una volta, si è strumentalizzata l’opera encomiabile di un uomo. È facile entrare in chiesa e contestare il Cardinale Bagnasco, anch’io avrei motivo per contestarlo, ma nella sede opportuna. Perché non si usa la stessa veemenza per far capire, ad esempio, al più grande partito della sinistra italiana che la sinistra in Italia ancora c’è ed è molto diversa da quella che loro vogliono rappresentare? Perché non si usa la stessa determinazione per protestare contro questo sistema politico che sta uccidendo le classi più deboli? Perché non si mette lo stesso impegno e ci si rimbocca le maniche per cambiare le cose? È facile cantare Bella Ciao in chiesa, come fosse una festa, un gioco. Cantatela in strada, mentre proseguite l’impegno di don Gallo, o mentre vi impegnate direttamente per cambiare il Paese. Abbiate rispetto per il credo degli altri e usate le vostre energie per fare qualcosa per tutti.

Luca Craia


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