Nelle carceri italiane al 2010,erano circa 67 mila i detenuti di cui il 25% circa,quindi,oltre 16 mila persone eran dentro.. per ragioni connesse al traffico di stupefacenti o come tossicodipendenti.
Non conosco le statistiche che ne riguardino la nazionalità,ma suppongo siano italiani e nordafricani per la maggior parte,persone per le quali sarebbero più opportune probabilmente delle comunità terapeutiche che non l’isolamento in una prigione.
A volte i reati minori creano maggior fastidio allo stato che non a coloro che van dentro,e poi possono collaborare in casi di necessità quando restan fuori.
Da bambini,uscivamo da casa a piedi per recarci alle scuole elementari dai Fratelli di la Salle,e nel tragitto,costeggiando il nostro castello,ora adibito a Palazzo di Giustizia,buttavamo l’occhio nell’antico fossato,dove nella bella stagione vedevamo i carcerati che zappavano il loro orticello,bagnavano l’insalata,coltivavano pomodori e ci salutavamo con le braccia.
Per loro,oltre alla piccola soddisfazione di lavorare all’aria aperta, era un po’ come restare in contatto con la famiglia e con la gente, vedendoci passare,e per noi era quel non drammatizzare tanto su a chi gli tocca di star dentro.
Frequentando l’università come pendolare,non era affatto inconsueto incontrare in uno scompartimento del treno, due carabinieri che trasportavano un galeotto ammanettato ed incatenato,il poveretto di solito abbassava gli occhi,dinanzi a noi,vergognandosi di trovarsi in quello stato di fronte a dei ragazzi.
Poi non ne sono stato più al corrente,non ho più preso treni,l’antico carcere del castello ha fatto trasloco e si è trasferito fuori mano dove nessuno passa più, e non c’è comunque nessuna visuale sulla strada data l’imponenza delle mura esterne.La riabilitazione del carcerato non ne ho la minima idea di come funzioni,sicuro che non possono eventualmente fischiare alle ragazze in minigonna che passano sotto le finestre,dove sono dislocati ora potranno giusto fischiare alle cornacchie ed agli aironi,e non è gradevole sapere che le comunità e gli assistenti sociali non vengono pagati mai a tempo debito, da parte dello Stato.
Ma questa non è nessuna novità se resta la speranza che la fattura possa essere scontata in banca,quando gli interessi sono bassi.
Un giorno sì ed uno no,abbiamo di nuovo le telecamere che vogliono sostituirsi ai magistrati,e giudicano.
Amnistia o meno?
I parlamentari negano,ma negherebbero comunque di tutto pur di non andar contro le opinioni della gente,o meglio,degli elettori,poi dalla sera al mattino successivo,di solito,il ministro competente ha già deciso in incognito.
Anche questa non è affatto una novità.
Che le carceri costino allo stato è fuor di dubbio,come anche il mantenere chi ci debba passare dei lunghi periodi,ma da sempre c’è sovraffollamento,e non è risolvibile secondo il nostro parere costruendo delle carceri nuove con tutto quel denaro che potrebbe ad esempio servire per edificare delle case popolari,varrebbe invece la pena di guardare cosa succedeva nel passato.
Le scorie nucleari,di riffa o di raffa,le imbarcano su di un container che parte nottetempo,e terminano di solito in qualche paese africano con la compiacenza del locale ministro della salute pubblica,poi se qualcuno soffia la notizia ad un giornale arriva lo scandalo,e tutti gridano..al lupo!..al lupo!
Ora non è un segreto,ma dalla Romania,giusto per fare un esempio,dove il tenore della vita è ancora a livelli molto accettabili di costo,sono emigrati verso il resto dell’Europa quasi tutti i cittadini giovani e meno giovani in età lavorativa ed il paese,mi dicono,si stà desertificando.
Non c’è rimasto quasi più nessuno,son tutti via.
Non vedo perché non ci si interroghi sul numero di posti letto ancora disponibili nelle carceri rumene per esempio.E vi do le mie ragioni.
E’ risaputo che per chi commette reati minori il proprio ambiente sia stato, e continui a seguire nefasto.
Lo è pure per gli alcolisti,puoi fare tutte le terapie del mondo,ma se come esci riprendi a frequentare la stessa compagnia dei bevitori di sempre che ti offrono un bicchiere,ci ricaschi dentro al volo.
Come escono,con un’amnistia, si aggiungono di solito alla lunga lista dei disoccupati in giro, e gli amici di sempre.. son poi gli unici in grado di offrirgli di nuovo..qualche lavoretto,i poliziotti lo sanno in anticipo,li attendono al primo passaggio e…ohoops son di nuovo in gattabuia.
Tutte le volte si ripete lo stesso spartito.
Non varrebbe dunque la pena di studiare come metterli in condizione di cambiar di ambiente e vedere se sono in grado di rifarsi una vita dignitosa,soprattutto se son ragazzi giovani?
Vedete bene che anche nelle comunità per le tossicodipendenze,dove si aderisce volontariamente,si tende a far spostare di residenza anche da regione a regione quanti partecipino ai corsi di riabilitazione,molti,tra coloro che guariscono, diventano addirittura degli insegnanti poi per i compagni in terapia.
All’epoca in cui Silvio Pellico,Pietro Maroncelli,Federico Confalonieri vennero arrestati per complotto contro lo Stato e giudicati,vennero trasferiti allo Spielberg in Moravia.
Anche se avessero potuto comunicarsi con il mondo esterno,non avrebbero trovato nessuno del loro ambiente con cui riallacciare delle trame.
E non solo,parecchi di loro,usciti dal carcere furono costretti o scelsero di andare poi a vivere in paesi diversi.
Per i servizi dovuti,di visita parenti,o avvocati o assistenti sociali,si organizza un charter mensile,per esempio, che anche quello,alla fine,costerà poi sempre meno di quanto contabilizzato al contribuente per “il tutto compreso” a casa nostra per ogni singolo detenuto.
Guardie,cucina,lavanderia,luce,acqua e gas,e canone TV.
Le nostre carceri si alleggeriscono e tutto rientra nella normalità.
Se poi di là si trovassero anche bene, conoscendo persone con esperienze diverse.. dalle loro,avrebbero modo eventualmente di rifarsi una esistenza se son giovani dinamici,oppure,scontata la pena se ne rientrano a casa in Italia.
Ma son più che convinto che cambiando aria,chi sia intenzionato a modificare certi aspetti distruttivi della propria esistenza,trovi delle ragioni in più per farlo al di fuori dei propri confini che non a casa sua.