Ti svegli di nuovo prestissimo, hai troppa adrenalina in circolo per fermarti.
Altro esame, ma più tardi.
Devi ripassare e così sei ben felice di esser sveglia dalle sei a studiare.
Vai all'esame e solita trafila di ansia, stress, mani sudate e leggings troppo caldi ma necessari, visto che l'estetista ti attende venerdì mattina. Dai l'esame e quando vai via è già pomeriggio.
Chiedi al tuo amico con cui hai dato l'esame di portarti da mc donald, vuoi mangiare schifezze che non tocchi da un mese e più.
Ti si chiude lo stomaco, gli esami sono andati, ora però c'è il 'dopo', il 'devo preparare tutto il resto', il 'devo studiare da morire, ce la farò?', il 'come faccio a seguire tutto? Dovrò fare tutto di corsa, oddio come faccio?'. Risultato? Stomaco chiusissimo e panino lasciato a metà.
Corro al master, anche oggi riprese in una via di Cagliari.
Arrivo e vado dalla coordinatrice per parlare di un piccolo problema che abbiamo nel corso della produzione e...mi ferma il regista che sta organizzando tutte le sere spettacoli nel quartiere, un regista di quelli che tutti conoscono almeno per sentito dire, e mi chiede se io ho buon cuore, se posso aiutarli, se posso sfilare con uno degli abiti della stilista che la sera porterà in palco le sue ultime creazioni.
Sei grande. Hai quasi trent'anni, lo capisci che te l'ha chiesto perchè probabilmente lui e la produzione son disperati e non hanno abbastanza ragazze da far sfilare, ma la bambina dentro di te esulta, è come un sogno che si avvera! Vogliono te per sfilare!
La Barbie che alberga nel tuo cuore inizia a ballar la macarena in gonnellino e per l'occasione mette su anche un tacco 12.
In meno di un secondo ti ritrovi con addosso un tubino blu notte me-ra-vi-glio-so e indicazioni sugli orari in cui ti devi presentare etc etc.
Ti squilla il telefono e...toh, è quella telefonata importantissima che aspettavi da secoli. E quell'appuntamento che aspettavi è per stasera. Alle nove. E tu alle dieci devi sfilare.
E tu avevi anche detto al coniglio che alle otto uscivi con lui.
Raccogli le idee, chiami il coniglio, gli proponi una serata di merda, facendoti da chaperonne in giro per la città, ma cercando di fargli sembrare il tutto bellissimo ma lui ovviamente non ci casca, tra l'altro è in ferie e tu non lo vedi da domenica, tra l'altro ti aveva proposto un weekend romantico e tu l'hai murato perchè domenica hai lo spettacolo di burlesque.
Ti senti una merda.
Cerchi di respirare passeggiando per la via.
Hai un miscuglio di ansia, tremarella, voglia di fare, stanchezza addosso che è peggio di un carico di tritolo.
Ti si avvicina una tua collega e ti chiede 'Francy, tutto bene?'
E lì, scoppi a piangere come una fontana.
Scegli tu il finale alternativo:
1- la coniglia capisce che è veramente troppo ciò che ha cercato di comprimere in due giorni, ringrazia il regista e rifiuta, va all'incontro importante e poi esce col coniglio. Il tutto con aplombe degno delle migliori star anni '50.
2- la coniglia si ripiglia e va all'appuntamento e poi alla sfilata. Fa contenta la barbie che è in sè e spera che questa si plachi.
3- la coniglia piange ancora un pò, poi si consola, la coordinatrice capisce che non è il caso che una ragazza si stressi così e dice al regista di cercare qualcun'altra. La coniglia va all'incontro importante e poi passa la serata sdraiata a letto abbarbicata al coniglio, che pazientemente sopporta il caldo di 55 kg di fidanzata appiccicati addosso, pur di farla rilassare un pò.