A crollare è stata la parte superiore di un paramento murario romano, in una zona aperta al pubblico. A terra ci sono circa tre metri cubi di macerie. Il cedimento si è verificato a quasi un anno di distanza dal crollo della Schola Armaturarum e non ha provocato danni a persone né ad altre strutture.
Come accadde lo scorso 6 novembre, sembra che la pioggia caduta abbondantemente nei giorni scorsi potrebbe essere stata una concausa decisiva. Sarà…
Intanto si sprecano i commenti politici di chi annuncia subito interventi e chi denuncia l’incuria in cui da decenni versa uno dei siti archeologici più belli del mondo.
Tra tutti ci sentiamo di condividere quello espresso da Corrado Passera nel suo intervento qualche giorno fa al convegno “Beni culturali, identità, crescita” a Napoli. In Italia, ha detto il consigliere delegato di Intesa Sanpaolo, ”lasciamo morire Pompei, lasciamo cadere i pezzi di Pompei”.
E si è chiesto: “C’è qualcuno al mondo che spiega come questo sia possibile?”. Per Passera infatti Pompei dovrebbe essere “un motore di decine di milioni di visitatori”. Peccato che stia cadendo a pezzi.
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