Voglio concludere coerentemente questo mese sulla stessa linea d'onda.
Amo mettermi in discussione e questo vuol essere una sorta di pseudo-risposta ai numerosi post pubblicati finora che sostengono una certa "superiorita'" culturale e sociale del nostro bel paese nei confronti di questa magnifica terra dimenticata da tutti.
Abbiamo criticato la loro lingua, i loro usi e costumi, la mancanza di storia e l'apparente superficialita' di questa gente, il loro take it easy ed il loro sistema universitario.
Nell'ultimo post il mio socio ha sostenuto in modo non propriamente inconfutabile che sia un male il fatto che stiamo perdendo (e qui molto piu' di noi) l'uso di un lessico di un certo livello relegandolo ai topi di biblioteca.
Premesso che nel 1870 circa i 2/3 della popolazione italiana non sapeva nemmeno fare la propria firma, io non sono d'accordo.
Infatti (io che non ho fatto le "scuole alte") rispondo che grazie ad esempio al linguaggio di Mauro Corona molte persone hanno avuto accesso alla lettura che rappresenta in ogni caso una forma non meno nobile di cultura. Il grande scalatore, scultore e scrittore sosteneva in una recente intervista su LA7 che se lui avesse scritto epistassi invece che sangue dal naso le massaie (e aggiugno io molti altri professionisti) avrebbero avuto un accesso limitato ed una lettura piu' ostica.
Chi avesse cercato un linguaggio d'elite avrebbe potuto tranquillamente trovarlo nei milioni di libri impolverati, ospitati nelle biblioteche di tutto il mondo. Quello che invece e' mancato per molti anni e' stato un liguaggio semplice (dichiaratamente semlice) che permettesse a molti di poter accedere alla conoscenza. Insomma una questione di scelta che prima non c'era ed ora c'e', grazie anche e sopratuttto ad internet.
Henry Ford diceva che il vero progresso c'e' quando la conoscenza e' alla portata di tutti.
E lo spot della fondazione di Ayrton Senna che sfama ogni giorno centinaia di migliaia di bambini recita: "give everyone a chance".
Anzi diro' di piu', dobbiamo fare ancora grandi passi in tal senso perche' con lo stesso obiettivo per il quale e' stato creato l'esperanto dovremo cercare di rendere l'inglese ancora piu' semplice, alla portata di tutti.
A questo punto, tornando al nostro confronto italia-australia, io che so di non sapere niente vi chiedo (e mi chiedo) come mai loro, con tutti i difetti sopraelencati, hanno un Paese piu' civile del nostro, meno corrotto, senza grossi problemi sociali ed economici, con un'apertura invidiabile verso le altre etnie e che viene spesso inserito ai primi posti delle classifiche mondiali per vivibilita'?
Ovviamente chi ha gia' capito da che parte mi sto dirigendo e vuole contraddirmi stara' sicuramente pensando che la cultura non c'entra con tutto questo.
Bene, allora vi chiedo a cosa serve?
O meglio, quando si afferma che qua (dico qua ma intendo tutti quei paesi filo americani accomunati dalle nostre critiche) manca la cultura bisogna forse chiedersi cos'e' la cultura.
Da wikipedia: Il concetto moderno di cultura può essere inteso come quel bagaglio di conoscenze ritenute fondamentali e che vengono trasmesse di generazione in generazione.
Una concezione umanistica o classica presenta la cultura come la formazione individuale, un'attività che consente di "coltivare" l'animo umano; in tale accezione essa assume una valenza quantitativa, per la quale una persona può essere più o meno colta.
Una concezione antropologica o moderna presenta la cultura come il variegato insieme dei costumi, delle credenze, degli atteggiamenti, dei valori, degli ideali e delle abitudini delle diverse popolazioni o società del mondo.
Per concludere faccio un esempio molto banale.
La nostra cultura ci impone di frequentare determinati ambienti di lavoro con decoro.
Il tutto si traduce in pantaloni, camicia e scarpe che coprano interamente il piede anche ad agosto, con i clima che sparano aria a 18 gradi.
Questa e' cultura? Per me e' ignornaza.
Non sarebbe piu' conforme agli insegnamenti di educazione civica vestirsi adeguatamente alla stagione, risparmiando soldi e inquinando di meno nell'uso del condizionatore d'aria.
E se questi australiani avessero gia' capito tutto in anticipo usandoci come civilta'da cui non prendere esempio alcuno rinunciando ben volentieri a quella cultura nella quale riponiamo tutta la nostra saccenza e dietro la quale ci nascondiamo ogni qual volta non sappiamo ammettere la nostra arretratezza sociale?
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