E se domani in duecento invadessimo un tribunale?

Creato il 15 marzo 2013 da Andreapomella

Un mio post pubblicato due giorni fa su ilfattoquotidiano.it. Qui.

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Lunedì, mentre guardavo in televisione duecento coristi che intonavano una marcetta sulle scale del Palazzo di Giustizia di Milano, mi sono fatto una domanda: e se domani in duecento invadessimo un tribunale che succederebbe a me e agli altri centonovantanove?

Ieri, dopo l’incontro con il Comitato di Presidenza del Consiglio Superiore della Magistratura, Giorgio Napolitano ha dichiarato: “È comprensibile la preoccupazione dello schieramento che è risultato secondo nelle elezioni, di veder garantito che il suo leader possa partecipare alla complessa fase politico-istituzionale già in pieno svolgimento”. Comprensibile, il presidente della Repubblica ha detto proprio così. È comprensibile la preoccupazione del Pdl che a Berlusconi venga impedito di fare politica se finisse per essere condannato in uno dei processi in corso che lo vedono imputato per reati come:

  • Corruzione e finanziamento illecito ai partiti in relazione alla corruzione del senatore De Gregorio;
  • Compravendita di diritti televisivi, frode fiscale, falso in bilancio, appropriazione indebita (già condannato in primo grado a 4 anni);
  • Prostituzione minorile per i presunti rapporti sessuali che avrebbe intrattenuto fra il febbraio e il maggio 2010 con tale Kharima el Marhoug, meglio nota come Ruby Rubacuori, minorenne all’epoca dei fatti;
  • Concussione aggravata nei confronti di funzionari della Questura di Milano per ottenere il rilascio di Kharima el Marhoug, meglio nota come Ruby Rubacuori, trattenuta negli uffici di polizia nel maggio 2010 perché accusata di furto, e il suo affidamento alla consigliere regionale lombarda del Pdl Nicole Minetti;
  • Rivelazione di segreto d’ufficio in riferimento alle intercettazioni sul caso Unipol (già condannato in primo grado a 1 anno);
  • Diffamazione aggravata nei confronti di Antonio Di Pietro, accusato di avere ottenuto la laurea grazie ai servizi segreti.

Giacché ho uno spirito logico, ho fatto una considerazione. Per la proprietà transitiva se A è uguale a B e B è uguale a C, allora si può legittimamente affermare che A è uguale a C. Ergo: Napolitano non pensa che la compravendita di senatori che causò la caduta del Governo Prodi nel 2008 sia stato un fatto di una gravità equiparabile a un colpo di Stato, o se lo pensa non lo dice perché in questo momento storico per lui è più importante che il Pdl veda garantita la partecipazione del suo leader alla “complessa fase politico-istituzionale già in pieno svolgimento”. Secondo la proprietà transitiva per il presidente della Repubblica oggi è essenziale che Berlusconi abbia libertà di azione politica, mentre è marginale che vengano accertate le sue responsabilità in fatti abnormi che hanno messo in discussione il normale svolgimento della vita democratica di questo paese.

Serendipità: indica la sensazione che si prova quando si scopre una cosa inattesa mentre se ne sta cercando un’altra. Alla domanda “E se domani in duecento invadessimo un tribunale che succederebbe a me e agli altri centonovantanove?” la risposta è: “È comprensibile la preoccupazione della mia famiglia di saper garantito che io possa tornare a casa la sera sano e salvo come tutte le sere”.


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