E se domani il governo Letta invece di limitarsi a varare la consueta ‘toppa’ del milleproroghe (una sorta di rimedia-errori spesso peggiore del ‘buso’) ponesse le basi per un progetto (una volta lo si chiamava così) di legge da costruire in Parlamento? Mentre scriviamo, vediamo e ascoltiamo su Sky TG24 una giornalista che aggiorna, si fa per dire, le news politico-parlamentari da piazza Colonna, con alle spalle Palazzo Chigi e bandiere agitate dal vento: politica e informazione di facciata, appunto, con poca o niente sostanza. Grazie al Presidente Napolitano ci è stata risparmiata la sceneggiata inutile, e dannosa, dei parlamentari in servizio tra Natale e San Silvestro, ora il Presidente del Consiglio e i ministri non si limitino a timbrare il cartellino a favore di telecamere.
La ‘chiara maggioranza’ ha ‘messo in sicurezza’ più che i conti se stessa, adesso sia coesa davvero per avviare una vera ripartenza del Paese: e cominciando da subito, senza perdere una sola settimana di tempo. Si può fare, volendo e soprattutto sapendolo fare. Il nuovo segretario del Pd può pretenderlo, visto il consenso ricevuto. Un decreto, ribadiamo, che getti le fondamenta di misure degne di essere definite di svolta, ovvero di riforma. Senza che diventi un ‘insaccato’ del tipo Salva-Roma. C’è da ridare fiducia, slancio agli italiani, un governo ‘grigio’ non serve. Un RiparteItalia è indispensabile anche per fermare l’antieuropeismo futilmente rancoroso adoperato dalle forze politiche per scaricare proprie colpe ed errori. Un colpo d’ali ci vuole. Domani (inteso come Adesso!).
Gian Paolo Vitale
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