“Siete quattro persone completamente diverse:
c’è Stefano, il belloccio (il bassista);
c’è Luca (il chitarrista) che ha un viso molto dolce, oserei dire da “cuccioletto”;
c’è David (il cantante) che spesso si storce e contorce;
c’è poi Mattia (il batterista) che sembra un po’ rozzo direi”.
Commento simpatico di una fan e amica de “Li Scordi DoMani”
Intervista di The Freak, a cura di Eleonora Vasques, ai Li Scordi DoMani:
Definitemi con tre parole il tipo di musica che fate e poi descrivetemela.
Sole cuore amore (bassista).
Gialla rosa e un po’ celeste delle volte (batterista)
Eccentrici, eclettici, siamo anche un po’ colorati e vivaci. Lo so, ne dovevo dire tre, ma ho deciso di regalarvene un altro di aggettivo (cantante).
L’amore che abbiamo per la musica è la ragione principale che ci unisce. All’inizio, dal punto di vista del genere musicale, posso dire che i Beatles hanno avuto grande influenza su tutti. Il nostro genere adesso lo definiamo Pop Rock, però pensiamo di proporlo a modo nostro. Cerchiamo di aggiungere a questo genere una certa teatralità, delle sonorità un po’ più dure, non scontate, ma alla fine nell’insieme molto orecchiabili (cantante).
Sicuramente ci ha ispirato anche il cantautorato italiano. Concordo pienamente con David sul fatto che il nostro genere sia Pop Rock (chitarrista).
Riusciamo a spaziare da qualcosa di prettamente commerciale a qualcosa di molto originale rimandante il rock nello stile di gruppi emergenti come i 3chevedonoilrE, Tre Allegri Ragazzi Morti, Marta sui Tubi e tanti altri. Quindi riprendiamo anche un po’ il genere acustico per poi andare a finire a qualcosa un po’ più progressive (prog.). Due nostre canzoni, per esempio (“Caronte” e “Paranoiland”), richiamano il genere del cantautorato inglese come quello dei Led Zeppelin (bassista).
(Il batterista, dicendo di essere d’accordo con il resto del gruppo, ha esplicitamente chiesto di imitare il verso di un canide)
Quindi non vi ritrovate solo nel Pop Rock, ma anche in uno scenario più ampio.
Io ho detto Pop Rock, lui ha detto prog, così sembriamo in disaccordo. Di canzoni prog ne sono uscite 3 o 4 al massimo. Ci tenevo a fare questa puntualizzazione (chitarrista).
Sì, certamente, era per specificare che comunque spaziamo molto, non facciamo solo Pop Rock (bassista).
Era per dire anche che, se per esempio vogliamo mettere un brano in cinque quarti, non abbiamo paura di farlo, e lo sai perché? Perché siamo tutti dei fucking di musicisti! Capito? Questa scrivila nell’intervista, ci tengo (batterista).
Sicuramente il genere è istintivo. A volte ci siamo ritrovati ad aver creato delle canzoni che non ci aspettavamo. Non ci poniamo degli obiettivi fissi da raggiungere dal punto di vista del genere. Noi nasciamo come band inedita, senza badare tanto allo stile. Solo in quest’ultimo periodo ci stiamo ponendo il problema di trovare una nostra identità.
All’inizio avevamo fra le mani brani commerciali e allo stesso tempo lavori più complessi che non andavano verso qualcosa di definito. Questo l’abbiamo capito subito con i nostri primi due lavori, Paranoiland e Goeson, che non sono disponibili a livello materiale come disco. Sono due brani che abbiamo reso come due nostri schemi di base. Successivamente tutti i brani che abbiamo scritto li abbiamo classificati in queste due nostre categorie per cominciare a darci dei punti di riferimento. Goeson è un brano che si può definire prog, in quando non ha strofa e ritornello che si alternano, ma è una canzone che cambia continuamente e va verso sound anche non scontati. Si può definire come un brano allegro, che a tratti richiama scene fiabesche. Paranoiland invece segue un genere un po’ più duro, non pop rock, ma più rock. Queste due canzoni hanno caratterizzato i nostri generi iniziali, da cui adesso ci stiamo man mano separando per affrontare un lavoro un po’ più conciso che noi definiamo pop rock. A breve uscirà un EP che racchiuderà quattro brani che definiscono il vero ed autentico nostro genere attuale (cantante).
Ci sono delle band emergenti da cui venite influenzati o con cui sentite di avere delle caratteristiche in comune soprattutto per quel che riguarda il modo con cui scrivete canzoni e vi esibite sul palco?
Ci sono diverse band a cui noi ci ispiriamo e con cui vogliamo avere un’amicizia e magari un seguito a livello musicale. Ci sono delle band come i 3chevedonoilrE, i Kutso, i Karma in Distorsione e i Sick 4 Milk. Quest’ultimo gruppo che ho nominato ci tenevo molto a metterlo in questa lista perché hanno un modo di approcciare alla musica molto simile al nostro ed hanno anche un grande estro creativo (bassista).
Penso che noi come band ancora dobbiamo trovare una nostra identità sul palco, dobbiamo continuare ad accumulare esperienza, e con essa cambiare e maturare. Se tu per esempio vai a vederti i 3chevedonoilrE o i Kutso hanno quella fluidità, tranquillità, sicurezza anche solo nel parlare con la gente, il modo di esporre le cose che noi ancora non abbiamo, sono sicuro però che ci arriveremo col tempo. Più cresciamo e più otterremmo fiducia nei nostri mezzi (batterista).
I Kutso però hanno molta più popolarità dei 3chevedonoilrE.
Certo, questo perché i Kutso hanno scelto di fare della musica molto più commerciale dei 3chevedonoilrE (bassista).
Torniamo alla domanda precedente.
Quando componiamo delle canzoni, non stiamo più di tanto a tavolino con carta e penna a ragionare sul tipo di logica che deve prendere il testo o il sound. Tutto quello che esce dalle nostre canzoni esce soprattutto dal nostro inconscio. Se noi ci avviciniamo alle sonorità di alcuni gruppi emergenti di cui parlava Stefano (bassista), è anche per una questione istintiva, e non ragionata. Per esempio, noi abbiamo composto la prima parte della canzone Caronte in sala, e poi l’abbiamo completata a voce dopo un concerto dei 3chevedonoilrE. Questo vuol dire che dopo quella serata sono uscite delle idee simili a quelle che racchiudono le loro canzoni, da come noi le abbiamo percepite. Non è così evidente, ma forse in alcune nostre canzoni si possono intuire delle loro sonorità (chitarrista).
Per quanto riguarda il modo di stare sul palco, anche io penso che non sia definito. Rivedendo i video di nostri precedenti live di anni passati, (è dal 2011 che suoniamo insieme), riesco a notare un netto mutamento. Continueremo a cambiare, io mi sento ancora insoddisfatto. Quando sono sul palco non ho mai la sicurezza che raggiungerò uno stato che mi faccia sentire bene. La convinzione di essere totalmente sincero arriverà col tempo, soprattutto con il rapporto che io ho con la musica che faccio col gruppo. Il mio obiettivo è quello di raggiungere con la band un modo di intrattenere che mi diverte, che mi faccia stare bene, che sento totalmente mio. Stiamo andando in questa direzione e sono orgoglioso dei nostri risultati. Da un momento all’altro spunterà fuori la nostra vera identità, me lo sento, basta lavorare e credere in quello che si fa con tanta volontà, voglia e sincerità. Questa sfida la ritroviamo anche nei brani che componiamo insieme dato che molte delle nostre canzoni trattano di questo tema. Noi la sfida con i nostri brani l’abbiamo accettata e puntiamo alla vittoria.
Cambiamo argomento. Il vostro pubblico cosa percepisce di voi?
Molte persone mi hanno detto che tra noi percepiscono una grande diversità. Penso che se da questa band se ne andasse anche solo uno di noi, cambierebbe tutto. Le nostre diverse identità trovano un punto d’incontro nella musica e il pubblico spesso se ne accorge e ce lo fa presente (batterista).
Molti ci dicono che i nostri brani sono particolarmente orecchiabili e canticchiabili. I nostri pezzi non sono mai troppo complessi per l’ascoltatore, motivo per cui mi viene detto spesso che facilmente entrano in testa. Il fatto che le melodie rimangono è sicuramente un punto a nostro favore (chitarrista).
Riprendendo quello che ha detto il batterista, è vero che siamo molto diversi, aggiungo che ci completiamo nella nostra diversità, anche se queste diversità possono portare a disagi, problemi di comunicazione ecc…, ma li affrontiamo ogni giorno grazie al fatto che abbiamo sempre materiale con cui lavorare e la voglia di creare è sempre più forte dei disagi. Noi spesso chiediamo alle persone che ci ascoltano cosa pensano di noi, i loro pareri sono sempre molto importati. Ci limita però il fatto di non poter spesso esibirci davanti a un pubblico completamente sconosciuto. Entrare in contatto con gente nuova sarebbe molto utile. Probabilmente, ci vedrebbero fatti commenti diversi da quelli cui siamo abituati. (cantante).
Mi sono scordata di chiedervi perché vi chiamate “Li Scordi Domani”.
Nel 2010 il gruppo si chiamava LSD ovvero Luca, Stefano e Davide. Poi è subentrato Mattia e quindi LSD non andava più bene e quindi istintivamente è venuto fuori questo nome: Li Scordi DoMani. Non c’è un significato in questa scelta, è stata guidata completamente dal caso.
Concludiamo in bellezza. Programmi e progetti futuri?
Abbiamo partecipato di recente ad Amici di Maria de Filippi. In Italia non sono molti i canali da cui passare per poter emergere totalmente, bisogna accettare quello che c’è, motivo per cui non abbiamo rifiutato l’opportunità per questioni di commercialità del programma o meno. Siamo arrivati fino alle finali e abbiamo registrato quattro puntate che andranno in onda sul Real Time. In quelle puntate potrete vederci e farvi un’idea di noi più completa se non ci avete ancora visto durante un live.
Registrando delle cover in uno studio di registrazioni che sta in zona (Tufello), un manager che produce musica rap ci ha fatto i complimenti per le nostre incisioni e ha deciso di farci registrare un album di circa dieci pezzi di Lucio Battisti arrangiati da noi e fare delle date in cui venderemo il cd. Stiamo registrando un EP nello studio Rockestra di quattro brani: “Quello Che Io Non Ho”, “Tutto Quello Che Ho”, “Gioia Di Vivere” e poi “Quali Delle Sfide La Vita”.
A Pesaro recentemente abbiamo vinto un Contest che si intitola “Rock in Centro”. Il premio era la produzione di un disco. Registreremo il nostro primo album in maniera professionale. Nel frattempo, continueremo a cercare la nostra identità musicale. Siamo sicuri che se diamo seguito a questa nostra insistenza troveremo la nostra musica, e infine, ognuno di noi.
Pagina Facebook Li Scordi Domani.
A cura di Eleonora Vasques.