E se da qualche parte dovessi un giorno incontrarti,
non voglio essere la patologia del tuo passato,
l’armadio delle tue insicurezze,
ti curerò soltanto se sarai sana.
Non con tutte quelle strane ranocchie per la testa che molte hanno,
le loro stupide incertezze nel non buttarsi.
Sono il re del mondo.
Se tu fossi una malattia,
vattelo a cercare da qualche parte il principe azzurro
che ti farà da medico.
A me occorre un’aquila
non ossessionata
dalle ferite del passato come se fosse Matusalemme,
e invece sono solo quattro cretini che l’hanno lasciata
niente di più niente di più niente di più.
Sii sana.
Sì sì, il male di vivere okay.
Ma altre banalità non le tollero.
Vado a comprare le sigarette.
Torno subito, cara.