Come scatta
Settembre da qualche parte nell’animo umano parte quell’irrefrenabile istinto a
coprirsi, a cercare i tessuti pesanti, avvolgenti, ad annusare la pioggia e a
far scricchiolare le foglie sotto le suole delle scarpe.
E’ l’autunno,
si ricomincia la scuola e se quando l’anno scolastico scandiva ancora il mio
calendario la mia preoccupazione era acquistare il nuovo diario (pari solo all’adulta
necessità, ogni estate, di comprare le nuove creme solari con la stessa
dedizione, accuratezza e precisione che dedicavo prima alla scelta della
Smemoranda) ora la preoccupazione è COME CAZZO CI SI VESTE QUEST’INVERNO?
Mi ritrovo
sempre a chiedermi: “ma gli stilisti, a febbraio, avranno inventato un nuovo
modello di scarpe che abbia il tacco ma che siano comodi? Che stia bene sia con
gonne di pelle che con pantaloni di lana? Che mi consenta di passare illesa
affianco ad una pozzanghera e arrivare in ufficio? Che stia bene con i
pantaloni tagliati alla caviglia senza sembrare una contadinella?”
La risposta
è: NO.
Per le
scarpe il problema è sempre lo stesso e quest’anno non avrò neanche l’accogliente
abbraccio di Zara ad accogliermi visto che rimango dell’idea che i miei
problemi al metatarso (che perdurano e si sono evoluti in nuove e mirabolanti
forme) siano nati tutti tra le pieghe di quella pelle durissima 100%
poliuretano.
Se nella mia
testa continuo ad immaginarmi Barbie Ufficio AI 2014 per l’intero total look
(maglia, gonna/pantaloni, scarpe), nella realtà è molto più facile partire dal
primo livello della “cipolla” invernale e cioè IL CAPPOTTO.
Ringraziamo
Celine, Prada, Burberry e i soliti noti per aver riportato on top delle nostre
wishlist qualsiasi capospalla che arrivi e superi il ginocchio e soprattutto per
aver diffuso quest’insolita voglia di pelliccia.
Bando alle
animaliste: la stragrande maggioranza di noi si può permettere solo quelle
ecologiche ma ciò non toglie che quelle vere (ciao Annabella, se mai ho voluto partecipare alla Ruota della Fortuna è stato solo per vincere una tua pelliccia) rimangano stupende ed inarrivabili.
Sono ormai 3
stagioni che sbavo all’idea di avere un bel montone ma purtroppo tutte le
alternative fake che trovo sono più simili alle pagliuzze smerigliatrici che
vendono alla Coop.
Se di
cappotti a vestaglia poi vogliamo parlare, non si può non salvare su Pinterest
almeno un cappotto Max Mara. Forse non lo vorremo adesso, forse mi sento ancora
troppo giovane, ma so che ci sarà un giorno nella mia vita in cui mi sentirò
pronta per dire “VOGLIO UN CAPPOTTO CAMMELLO DI MAX MARA”.
Io nell’armadio
ho ancora un cappotto oversize color carta da zucchero da ammortizzare ma sono
comunque certa che uno spazio nel mio arido cuore di schiava della moda si trovi
per le tendenze 2014 E INFATTY.
I TRENCH
Zara, ovvio.
Non sono una
fan del giubbottino di pelle tipo biker di conseguenza quando il resto del
mondo dice “giacchetta di pelle” io rispondo “trench”. E infatti nel mio
guardaroba ne ho 3, che indosso cercando di non fare un torto a nessuno ma pur
sempre per quei 20 risicatissimi giorni tra settembre e ottobre e altri 20 tra
marzo e aprile.
Ultimamente
le scelte non mancano e oltre al solito e affidabile gabardine di cotone si
sono affiancati nuovi tessuti: più leggeri e cascanti o più pesanti e rigidi come la
pelle. Vorrei tanto essere come quelle modelle off-duty che si lanciano addosso
il trench nero e lungo come se fosse un cardigan ma nella vita reale fatta di
ufficio e mezzi pubblici so che sembrerei solo una wannabe Angelina Jolie
sfigata. Ecco perché nei Nuovi Trench preferisco di gran lunga la pelle. Avendo preso
come missione personale quella di ridurre, se non eliminare il più possibile,
il nero dalla mia palette invernale comincio a “scoprire” i colori anche per la
stagione più fredda.
I CAPPOTTI
Other Stories
Zara e Mango
Sempre per
introdurre l’esigenza di nuove categorie merceologiche (grazie merchandiser,
tutto merito vostro): se i trench si fanno più pesanti in pelle, i cappotti si
fanno più leggeri e diventano sfoderati e poco più pesanti di un cardigan.
Chiamiamolo “nuovo uso del solito cappotto” oppure “un ottimo buon motivo per
comprarne uno nuovo”.
E per fortuna eccoli i colori e sopratutto questi cappottini a vestaglia che ci consolano d'inverno come l'abbraccio del fidanzato mentre stiamo guardando The Notebook sul divano.
Leggeri, alcuni sfoderati, altri rigidi e strutturati. Da quando ho letto un'intervista di Victoria Beckham su Vogue UK so come vorrei vestirmi per l'inverno: un bel cappotto lungo e dritto blu, un maglione dal taglio maschile bordeaux e pantaloni slim neri. Ciao Celine, ciao tvb.
LE PELLICCE
Zara, Mango, Other Stories, Zara.
Tutto AINEA
Tutto AINEA
Ci avevo
provato già l’anno scorso con scarso successo da Other Stories, provando due
pellicciotti sintetici che mi hanno fatto sentire fierrrrrce like Beyoncé
ma lo strano taglio dei capi e la scarsa consistenza non mi avevano convinta.
Che dire,
quest’anno le alternative non mancano tanto da Zara, quanto da Mango che da Other Stories le opzioni non mancano.
Tuttavia ho trovato questo brand italiano appena nato (siamo alla 3a stagione) che si è specializzato nell'innovazione dell'ecopelliccia, facendo uno straordinario lavoro di elevazione del materiale fino a renderlo un capo non di alta moda ma altamente di moda, con tantissimi pezzi da wishlist e Pinterest friendly. Per chi volesse toccarli con mano (io l'ho fatto, con la pelliccia di una mia collega e garantisco che siamo finalmente lontani dal livello "paglietta per grattare l'acciaio") la collezione si trova anche a Milano all'Excelsior. Vuoi vedere che ho trovato l'alternativa ad Annabella?