Sai quei momenti in cui la stanchezza prende sopravvento o la vita reale affatica? Quando tutto si sovrappone a tutto e più cerchi di togliere e più aggiungi? Quei periodi nei quali la mente è in costante fermento e non si placa mai, neppure di notte? Toh, giusto si placa nell’attimo del sesso ( attimo più o meno breve, dipende da quanta fortuna hai! ;)) ma poi ritorna e perseguita ogni spazio vitale del tuo essere.
I medici tendono a chiamarlo stress, esaurimento nervoso, ansia, depressione.
Ehh…i medici ne sanno di cose, loro!
E ti consigliano sonniferi, pastigliette dorate per rilassare la mente o peggio per sedare i pensieri.
Li vedi, vero, quegli automi che sfrecciano senza sentimenti, tutti incasellati nelle loro convinzioni redatte da pillole illusorie?
Chi non segue la medicina, si affida a valenti psicologi, preziosi escavatori d’anime a disseppellire ricordi. C’è chi preferisce le droghe, di quelle se ne fa uso cospicuo che a rimbambire i topi nelle fogne oramai è tradizione. C’è chi prova lo sport, la corsa, il calcetto la sera, le prove estreme, le passeggiate.
Ognuno fa da sé e prova.
Io leggo.
Leggo da sfinirmi, da stravolgermi le ore, leggo da mancare il fiato. Leggo e mi invento e vivo e immagino e sogno e come per incanto non ci sono più e le pareti sono quelle del mio libro e respiro.
La scelta di terapia è varia: un romanzo d’amore in occasione di delusioni lavorative; un libro d’avventura in momenti di calo fisico; un libro fantasy quando ci sono troppe tasse da pagare.
Da poco ho scoperto chiamarsi “BIBLIOTERAPIA” (se fate un giretto al link sulla parola, troverete informazioni a tal proposito), termine coniato negli anni trenta da uno psichiatra americano, William Menninger, che era solito prescrivere ai suoi pazienti libri per curare i loro disturbi mentali.
edizioni e/o
http://www.edizionieo.it/
Leggere non significa fuggire, potrebbe parere questo.
Si potrebbe obiettare che leggere un romanzo avventuroso ci allontana dai nostri problemi e non ci permette una visione equilibrata ma distorta della vita stessa.
Io invece credo che leggere sia modo di staccare di netto dal quotidiano, interrompere le fila di un lamento, di una tensione, di paure; staccare fili continui di pensieri che uniti ad uno ad uno trasformano piccole preoccupazioni in giganteschi muri invalicabili.
Leggere rompe, spezza, assenta, allieta, per poi riportarci sui nostri binari, più leggeri.
E tu, come ti curi?
Chiara