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Una cosa che mi domando spesso quando si parla del movimento grillino è quali obiettivi si ponga una volta che vi saranno le elezioni politiche nazionali. Che progetti avranno per l'economia, per la scuola, per i diritti civili?
Loro dichiarano di non essere né di destra né di sinistra, ma di essere "oltre". Ma oltre cosa? Oltre dove?
Di certi temi non se ne sente mai parlare, eppure sono un'emergenza riguardante una cospicua fetta della popolazione italiana. Qui da noi, in un Paese che il nostro sistema capitalistico presenta come parte di quel mondo occidentale che tanto esalta, abbiamo i viaggi della speranza per poter avere un figlio, grazie alla legge 40. La 194 è un miraggio in regioni come la Lombardia, parte di quel Nord che tanto lodano i leghisti, grazie alle obiezioni di coscienza. L'ora alternativa alla religione cattolica è riconosciuta come diritto ma poi non ci sono i soldi, così come per la carta igienica e il toner, mentre per il Vaticano si trovano sempre. C'è una parte della popolazione italiana che per il solo fatto di amare una persona del proprio stesso sesso non vede riconosciuti i propri diritti, e così anche persone che stanno insieme ma rifiutano di firmare un contratto di matrimonio, e ricordo che in merito Grillo si è pronunciato nel suo spettacolo "Reset": i DICO non van bene perchè se no la badante polacca dell'anziano poi eredita e si porta la famiglia polacca in Italia, e i soldi per mantenerli non ce l'abbiamo.
Il sistema, sia dal punto di vista dei diritti civili che da quello economico, sta manifestando palesemente tutte le sue contraddizioni, ma loro non le attaccano: si limitano a due temi, la giustizia e l'ambiente. Temi importantissimi, per carità, ma, soprattutto in un sistema elettorale come questo, come posso dare il voto ad un partito senza sapere a chi quel voto gioverà, se a uno di destra o uno di sinistra?
Perchè dal momento in cui tu ti presenti alle politiche hai un bel dire che i partiti sono morti: sei un partito anche tu. Dal momento in cui su quella scheda, inoltre, su certi temi devi prendere posizione: o sei di destra o sei di sinistra, o sei per il tanto a pochi o sei per un tot a tutti. Tertium non datur. Queste definizioni da loro sono considerate come "morte", "superate", roba da cui distanziarsi manco fosse Satana in persona a produrla, e questa loro concezione funge da alibi perché vadano a zig zag, per tenersi i consensi che hanno nello zig che quelli che hanno nello zag. Parlano con disgusto della vecchia repubblica e poi per tutto ciò che non riguarda la giustizia e l'ambiente seguono la peggior tradizione democristiana: né troppo contro, né troppo a favore.
È questo che capita quando a legare le persone all'interno di una formazione politica che si presenta alle elezioni (la perifrasi è d'obbligo, dato che se li definisco un partito poi si arrabbiano) non hanno un ideale che li unisce e dal quale partire per costruire una politica coerente. Si raccolgono attivisti (e anche qualche arrivista, 'ché quelli sono come il prezzemolo, mettono radici ovunque) dall'Alpi alle Piramidi, dal Manzanarre al Reno, e poi bisogna accontentare tutti. Destri che non possono vedere il Berlusca e credono che Di Pietro sia comunista (beata ingenuità), liberali travaglini, leghisti rinsaviti, centristi, centrini, estremi sinistri senza fissa dimora, verdi, rossi, bianchi, neri, gialli (?) e blu. Come può questa gente darsi un programma comune?
Dato che si avvicina il voto di fiducia il 14 dicembre e tutto può succedere, non tanto io, quanto quel 2,8% di elettori ed attivisti collegati all'associazione ed i potenziali elettori proveniente dalle schiere di altri partiti o del Signor Astengo, che cosa Grillo, o chi per lui, ha intenzione di fare da grande, se l'astronauta, il pompiere, il comico o il politico, e nel caso fosse l'ultima se e cosa ha intenzione di fare, in modo che la gente possa decidere se restare o meno prima che sia "troppo tardi".