Al mondo vi sono diversi generi umani, non dico solo di sesso e lo sai.
Vi sono comportamenti, attitudini, talenti, modi d’essere, stili di vita. Ognuno ha il suo ed è del nido da cui è nato che è stato generato.
Un po’ s’è fatto nel dna, quell’intricato viluppo di ricordi e genetica degli avi, che s’impasta misto nel cervello e lascia tracce indelebili seppur inconsapevoli.
Un po’ si fa coi primi passi, l’infanzia e le sue spire, che vale avere un bastone addosso alla schiena per crescere retto o mano schiacciata sul cranio per restare prono.
Un po’, la maggior parte, si fa con la nostra mente, con la ragione, con il cuore, ma soprattutto con la volontà.
E’ facile, lo sai, scendere lungo la china piana dell’istinto. Parlare senza tema e dire sempre quello che passa per la testa; fare senza riflettere delle conseguenze; urlare che tanto io sono così e verrò capito sempre; correre perché correre è la tua vita; fermarsi perché fermarsi è la tua vita.
E’ facile, perché ci si mette al centro e degli altri non ci importa nulla, se non di sè. Tanto, e la vita va così, qualcuno prima o poi perdona o si delizia del mio istinto libero.
E’ più difficile, forse questo non lo sai, salire sull’erta via della riflessione. Parlare solo dopo aver capito e dire il poco che conta; fare con attenzione alle relazioni e a ciò che circonda, con un occhio a noi e uno al nostro vicino; tacere anche quando si vorrebbe urlare per recuperare la calma che vi è dentro e risparmiarsi dolori e incomprensioni; correre anche se non è la nostra vita per fare compagnia a chi corre; fermarsi anche quando vorresti correre, se occorre stare vicino a chi si è fermato.
E’ difficile perché, pur restando centro di sé, ci si concentra sull’altro che ci importa, si ha cura di lui, ci si dedica a lui. E’ difficile, tanto è la vita che è così, pochi se ne faranno cura.
Ve ne sono tanti di generi umani, lo sai.
Uno è notte, buio e nebbia; e la luna parla solo di sé.
Uno è giorno, luce e nuvole sparsa; ed è specchio di te.
Chiara