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E’ tutto solo teatro?

Creato il 12 dicembre 2012 da Tnepd

E’ tutto solo teatro?

E’ tutto solo teatro? “Sono molto preoccupato, B. la deve smettere, così butta un anno di sacrifici degli italiani”. (M. Monti) L’altro giorno parlavamo di palle ed ecco oggi la sintesi dell’ultimo teatro italiano del mendacio con relativa quadratura del cerchio. I due più fenomenali bugiardi sul mercato, Monti ( che dovrebbe dire che un anno di sacrifici è già stato buttato a causa della sua opera) e B. che, sul Galibier della recessione e della passione (nel senso cristologico) dell’euro, si passano la borraccia come Coppi e Bartali e si tirano la volata. Rivali ma anche no. Perché, tornando alla farsa italiana, questo è il sospetto che cresceva sempre di più nelle ultime ore. Che fosse solo teatro. La ridiscesa in campo, i me ne frego, il B. in versione antieuro. Spettacolo, anzi, avanspettacolo. Ma dici davvero?
Ho cominciato a scrivere questo pezzo oggi pomeriggio e, puntualmente, in serata arriva la notiziona: B. si fa da parte se Monti si candida come leader dei moderati. O forse no, ma le sue fluttuazioni sono ormai note e sono solo un modo per rilanciare.
E’ proprio vero che la cronaca deve sedimentare per poter essere interpretata correttamente e divenire in seguito, col tempo, storia. La botta calda non è mai buona consigliera. L’altro giorno abbiamo quasi creduto che B. volesse veramente danneggiare lo sforzo compiuto dal governo tecnico di “salvare l’Italia dal baratro” (la madre di tutte le palle tecniche) risalendo dall’avello dove era stato sepolto vivo un anno fa. Tutti noi siamo caduti nel tranello di andare ad armarci di paletto di frassino per combattere il vampiro risorgente (ed io con questo post)  ma lui, che riesce sempre a mettercelo nel culo anche dal davanti, penso proprio che ci abbia fregati di nuovo. Vi è piaciuto ‘o teatro, eh? Cari papiminkia, mi sa che stavolta vi ha proprio venduti, vi ha traditi in cambio di un bel piattone di lenticchie che fanno soldi.
Il sospetto. La riflessione. In fondo lo spread non era cresciuto poi di così tanto il giorno dopo il ritorno. Se pensiamo ai “fate presto” urlati del Sole24Ore l’anno scorso, sarebbe dovuto schizzare a 500 o, per lo meno, a 400. Invece, nonostante la drammatizzazione ibseniana dei giornali reggimoccolo, lo spread non ha superato i 360 punti. Non solo, il titolo Mediaset, dopo mesi di vacche magre è risalito assieme allo spread. Ma guarda un po’. Nemmeno la Borsa ha sofferto più di tanto. Combine? Partita truccata con il portiere che si lascia fare gol? In fondo quei due, M. e B. lavorano per gli stessi padroni, sono della stessa razza e perseguono gli stessi scopi. Basta promettere al ricattabile un po’ di ossigeno per l’azienda e qualche altro bonus magari giudiziario e lui si presta volentieri a fare il numero del Bagonghi antieuro. Come un vecchio pugile alla rentrée è disposto a prendere perfino qualche cazzotto se la borsa è sostanziosa.

Monti, che l’anno scorso sembrava non dovesse mai candidarsi a premier perché l’esautorato dal golpe aveva posto come condizione per togliersi di mezzo l’aut aut della sua incandidabilità, ora ha l’alibi perfetto per non solo ambire a Palazzo Chigi ma al Quirinale. Vanitoso com’è non credo che se lo farebbe dire due volte di andare ad abitare al Colle. Tanto il  Bersani premier eseguirebbe scrupolosamente gli ordini della Troika al posto suo.
Quindi, dopo il finto attacco, la false flag della ridiscesa in campo der puzzone e le dimissioni anticipate della volpe bocconiana, ecco la scusa per invadere l’Afghanistan, ovvero portare a termine le famigerate riforme, ovvero la cinesizzazione, dopo la Grecia, dell’Italia. Tutti d’accordo alla faccia degli italiani. Con la Germania che faceva la preoccupata per il ritorno di B. ed evitava scrupolosamente di farsi i cazzi propri, con ciò ribadendo, en passant, il suo ruolo dominante. Con Martin Schultz che si prendeva la sua rivincita annunciando che avrebbe suggerito B. per il ruolo di Bagonghi in un film che si sta realizzando a Berlino sui circhi. Non ha detto proprio così ma il senso era quello.

E B.? Ha avuto per un attimo l’occhio di bue su di sé e per il suo ego ipertrofico è balsamo ringiovanente. Nel copione della farsa dei prossimi mesi, nella parte a lui assegnata, c’è scritto che dovrà interpretare quello che confonde il pubblico ridicolizzando la sacrosanta critica all’euro, facendola sembrare bieco antieuropeismo ed attirando quindi su di essa la riprovazione generale.

Non c’è a tutt’oggi un partito che voglia far propria una proposta di uscita dall’euro e riappropriazione della sovranità monetaria, invertendo la rotta del liberismo neomercantilista suicida in favore di politiche di rilancio dell’economia reale di stampo neokeynesiano.
Si, la Lega blatera qualcosa riguardo all’euro ma senza cognizione di causa, per puro bastiancontrarismo. E poi comunque  è affetta dall’handicap di vedere solo con un occhio, quello che è fisso sul nord. Per rilanciare un paese bisogna andare oltre i localismi.
Non c’è un partito dell’uscita dall’euro ma potrebbe sempre arrivare – visto anche l’interesse degli inglesi per l’argomento e i moniti provenienti dal mondo dell’economia internazionale –  ed ecco quindi la necessità di svilire, ridicolizzare, mediante il migliore dei guastatori, le sole idee che potrebbero rovinare il gioco e farlo fallire.
Non è un caso che i partiti che fingeranno di scannarsi alle prossime elezioni siano tutti appartenenti, destra, sinistra (con qualche eccezione di partitini extraparlamentari) e centro, al partito unico dell’euro. In questo senso le elezioni saranno una farsa. Perché chiunque vinca, compresa l’ipotesi remota ed improbabile ma non impossibile B., ad essere messa in pratica sarà l’agenda Monti, ovvero l’agenda della Troika, l’unica opzione possibile. Sono questi partiti proeuro per principio a pilotare il Titanic e sono tutti entusiasti di andare a catafottersi contro l’iceberg. Ci vanno perché non vogliono ammettere di aver fatto male i calcoli e perché sono convinti che gli iceberg si autoregolino, che si faranno da parte all’ultimo momento per far passare il loro transatlantico liberista. Con noi rinchiusi nella stiva, purtroppo.


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