Posted 4 novembre 2013 in Slider with 1 Comment
Eccoci arrivati al sesto numero del quadrimestrale Most, sessanta pagine prodotte dalla redazione di East Journal, il cui dossier questa volta è sull’allargamento a est dell’Unione Europea. Un tema che abbiamo voluto trattare con un taglio non didascalico ma attraverso una serie di riflessioni di carattere generale. Con l’Unione Europea in crisi, infatti, è lecito domandarsi che senso abbia parlare di allargamento. Non sarebbe meglio tirare i remi in barca e aggiustare le cose (se è ancora possibile farlo) prima di rivolgersi ad altri possibili membri? E poi, sono passati giusto dieci anni dall’ultimo allargamento, quello del 2004, quando a entrare nell’Unione furono ben dieci paesi, molti dei quali parte dell’Europa orientale. Come possiamo valutare oggi quell’ultimo allargamento?
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Le aree su cui ci siamo concentrati sono quelle dell’Europa orientale, su tutti l’Ucraina, i Balcani e la Turchia. Se la prima sembra guardare con favore a un accordo di associazione con l’Unione (anche a causa degli interessi degli oligarchi, più che della popolazione), i secondi si trovano in una posizione intermedia, con alcuni paesi già membri.
Abbiamo quindi preferito costruire una analogia tra la Repubblica Federale di Jugoslavia e l’Unione Europea per mostrare i punti deboli di due progetti che, visti da una certa distanza, possono apparire simili. Per quanto riguarda la Turchia il discorso è più complesso: paese musulmano, storicamente parte delle vicende europee. ponte con l’oriente, la Turchia è malvista da molti membri dell’Unione. Ma anche Ankara sembra ormai meno interessata ad entrare nell’Ue, malgrado alcune dichiarazioni di facciata. Ma eccovi la preview, per farvi un’idea…
EDITORIALE
Un tuffo nel vuoto - di Matteo Zola
POLITICA E SOCIETA’
Sulle strade dell’Albania – di Donatella Sasso
Trentini di Bosnia – di Maria Caterina Ghobert
Rom in Ungheria, una questione sociale - di Claudia Leporatti
DOSSIER – L’Unione Europea e l’allargamento a est
Allargare l’Europa per approfondire l’Europa – di Matteo Zola
A dieci anni dal 2004 – di Davide Denti
L’Unione Europea come la Jugoslavia – di Giorgio Fruscione
Prossima fermata Albania – di Davide Denti
La Turchia in Europa? – di Silvia Padrini
Ucraina, tra l’Ue e gli oligarchi – di Matteo Zola
CULTURA
L’Istanbul di Ohran Pamuk - di Carlo Pallard
Recensione a “Alleati del nemico. L’occupazione italiana in Jugoslavia” di Eric Gobetti – di Carlo Pallard
Le letture – racconti di Giovanni Catelli
Novità – Habemus Publisher
Infine, una notizia. Dal 2014 il quadrimestrale Most non sarà più il prodotto artigianale della redazione di East Journal ma diventerà una rivista a tutti gli effetti: un bravo e coraggioso editore ha deciso di investire sul progetto. Si tratta di un editore digitale, giovane e con grande capacità di visione: siamo felici di poter così continuare sulla strada “digitale” che per noi è una vocazione e che riteniamo essere lo strumento di un nuovo umanesimo. Most sarà così realizzato per kindle, I-pad, e nei formati necessari all’e-reading, e distribuito su Amazon e sulle principali piattaforme di commercio elettronico. Questo è stato possibile grazie ai lettori che, credendo nel nostro lavoro, ci hanno spinto a migliorare e approfondire la nostra offerta. E’ tre anni che il progetto East Journal cresce con voi, e non vogliamo smettere.
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