Magazine Diario personale

E vai, che la stoffa ce l’hai…

Da Nuvolesparsetraledita

E vai, che la stoffa ce l’hai…E vai, che la stoffa ce l’hai…

L’abbiamo letto tutti perchè ci faceva ridere, poi abbiamo capito che la sua ironia aveva un fondo molto più profondo; non era solamente la facile caciara delle rime scurrili a cui certi contesti ci hanno abituati…

Così, l’abbiamo letto tutti perchè ci avrebbe sorpresi: un post, un’attesa… Centinaia di commenti, come una lunga partita a tennis e al posto della pallina le parole.

Le parole, i registri linguistici usati scambiati alternati senza sforzo apparente, soprattutto per chi legge; immagini divertenti e a tratti malinconiche, racconti plausibili, verosimili non sempre ma spesso, la verità dove sembra di no e viceversa.

Uno pseudonimo che chissà dove nasconde qualcosa di vero, un nome vero che magari è falso: una porta nuova si è aperta, e al di qua dell’uscio vi sono le logiche commerciali delle case editrici, scrittori che non sanno scrivere – e forse neppure leggere – ma pubblicano e vendono. Al di là, oltre l’uscio, un territorio nuovo, quello di chi se ne infischia e si mette in gioco usando sapienza ed intelletto, coraggio e spavalderia.

Avvocatolo, Massimo della Penna

– o comunque chiunque tu sia, qualunque sia il tuo vero nome –

hai oltrepassato la porta dell’attesa di una risposta, la soggezione che porta a sperare e basta.

A noi, ora, l’ardua sentenza:

sarà vero talento?

Bozza Copertina b-w5

evvai, Avvo’… certo che ti leggeremo!

buona domenica

E vai, che la stoffa ce l’hai…


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