Bastava avere un po’ di pazienza.
Pazienza? Sì. Quella cosa così noiosa da richiederne a suo volta parecchia per essere fruita a dovere. Uno sforzo mica da poco per una razza così particolare come è quella del videogiocatore.
E con pazienza l’E3 piano piano è anche lui finalmente arrivato, carico delle sue attese, carico soprattutto delle sue note atmosfere tese.
Atmosfere tese soprattutto per il gran casato di Redmond, quest’oggi (ieri n.d.r.) chiamato sul banco degli imputati come mai prima d’ora a giustificare il suo operato, a giustificare una conferenza tenutasi in quel di Maggio agli occhi del mondo videoludico disastrosa, dove si temeva che si fosse perso completamente il senso di videogioco e di console “per” videogiochi. Microsoft, rea di aver creato la prima vera “strega cattiva” del mondo dei videogiochi. Venuta al mondo non per dare, ma per sottrarre spazio al videogioco, contaminandolo, limitandolo e rinchiudendolo nella torre più alta del suo castello.
Ma ora eccola lì, apparentemente granitica impassibile e dallo sguardo severo, l’Xbox One sale per la prima volta sul palco da sola e ci spiega con la sua voce ( e quella dei suoi vassalli), come davvero stanno le cose. Se davvero il suo vestito è così nero e la sua voce così arcigna. Se veste davvero i panni del genitore che porta via il gioco al bambino, o se forse non si è aspettato neanche che potesse finire di parlare per poter capire se avesse almeno un qualcosa di buono da dire.
Ascoltare tutto un discorso senza controbattere di petto è una cosa a volte difficile, fa a botte con il nostro istinto. Richiede d’altronde, davvero tanta pazienza.
La conference Microsoft è stata, come era lecito auspicarsi, una vera fiera del Videogioco. Più che lecito però, era oltremodo logico aspettarselo. Come ampiamente previsto, quella dello scorso Maggio, era stata proprio una conferenza “scacciapensieri” per così dire. Una conferenza che avrebbe permesso durante l’E3 di parlare solamente di giochi, lasciando giù dal palco tutti gli altri elementi di ”contorno” che comunque non potevano essere di certo taciuti, e dovevano quindi anche loro trovare un giusto spazio.
Ed ecco che quindi, liberi da ulteriori pensieri nel bene e nel male, il palco, nonostante le prese in giro della concorrenza, è stato proprio tutto per i videogiochi. La console tanto bacchettata per non essere pensata per i giocatori a quanto pare qualche asso nella manica davvero lo aveva.
Le carte sul tavolo parlano di un colpaccio mica da poco, roba che non si vede spesso, roba da E3 memorabile.
Dopo un inizio dedicato alla presentazione della nuova 360 (un nuovo modello ricostituito sulle note rigide della One) ecco che inizia quello che agli occhi di qualunque videogiocatore potrebbe essere paragonabile al Natale per un bambino. Una carrellata di giochi in esclusiva da togliere il fiato.
Ce n’è per tutti i gusti : uno dei primi a fare capolino è il tanto atteso seguito di Panzer Dragon, Crimson Dragon, un gameplay basato sull’interazione con Kinect, perfetto appunto per il genere; Forza Motorsport 5 pur essendo da tempo atteso riesce a sorprendere la platea, fornendo un video spaccamascella ; ecco il tanto vociferato Killer Instinct, picchiaduro di classe Nintendo 64 che butta nuovamente alla ribalta lo studio Rare , già molto attivo durante il lancio della passata console, caduto ultimamente un po’ nell’oblio del casual-Kinetc-gaming; Sunset Overdrive atipico sparatutto multiplayer made in Insomniac, in cerca di riscatto dopo il non brillantissimo FUSE; Project Spark risposta Microsoft in campo platform alla concorrente Sony che detiene da tempo uno scettro di prestigio con Little Big Planet; Rise niente meno che dallo studio Crytek, action game che ci vedrà agire nell’antica Roma nelle spoglie di un gladiatore; Quantum Break, indefinibile quanto scontato pezzo da 90′ grazie alla firma Remedy, il cui nome basta per farne una garanzia; D4, serie capitanata dall’autore della rivelazione “Deadly Premotion” di cui ancora si sa poco; uno spettacolare trailer in CG ci annuncia anche della lavorazione di un titolo misterioso da parte dello studio interno neo-costituito ”Black Tusk” e, sempre per rimanere in tema di filmati in Cg, non tarda a fare capolino un video del prossimo Halo, che ci attenderà nell’inverno del 2014; un filmato dall’eco poetico e tradizionalista ci annuncia anche dello sviluppo di Below, arcade che sembra aver già trovato la formula per far parlare di se.
E se questo materiale ludico basterebbe a riempire due E3, con addirittura Epic e Lionhead tenuti nel ripostiglio, ecco che arrivano a far capolino i due veri pezzi da 90, che hanno definitivamente fatto cadere il velo di dubbio su quanto Ms punti sul gaming: Dead Rising 3 e TitanFall.
Il primo, seguito ormai della famosa serie caduta un po’ in declino dopo il secondo episodio, è uno Zombie-game completamente open world. Come completamente “open” saranno le personalizzazioni delle armi con cui trucidare gli zombie, poche volte visti a schermo in così grande quantità ( Left for Dead a parte). La possibilità di muoversi liberamente, unita alla sagacia necessaria ad attirare l’orda lontano dai piedi quando dovremo battercela, saranno i veri punti di fulcro del titolo che arriva finalmente ad una giusta maturazione, e che fa effetto su una platea che di zombie (grazie a TWD e il recente State of Decay) non è davvero mai sazia, e sembra aver trovato in Ms terreno fertile per recuperare costantemente cibo.
L’ultima menzione, dulcis in fundo, spetta ovviamente a TitanFall. Spettacolare sparatutto fantascientifico in soggettiva, ci porterà con un ritmo forsennato in una guerra combattuta sia nelle vesti di semplice soldato, sia combattuta a bordo di titani (mech in stile classico). Ritmo forsennato, dinamiche in continua evoluzione, multiplayer e diversità di approccio sembrano essere gli elementi cardine di questo titolo, che sembra essere già una killer application di quelle che non si vedevano da tempo.
E se nonostante le esclusive succulente avrete ancora voglia di giocare non mancheranno certo titoli multipiatta che già sono sicuri su One: il nuovo Final Fantasy ; Kingdom Hearts 3 (al debutto su Xbox); Mirror’s Edge 2 ; Metal Gear 5 ; The Witcher 3 (con contenuti in esclusiva Kinect).
Oltre che con i giochi però Ms, decide di provare a riconciliarsi con un utenza che comunque la vede ormai distante (dopo la politica sui giochi usati e sull’always online) anche con un’offerta Live. Annuncia infatti che gli utenti Gold, specularmente al servizio Plus made in Sony, avranno la possibilità di usufruire di 2 giochi gratuiti al mese. Una mossa saggia e decisa in risposta alle critiche sul servizio Live a pagamento (a cui ormai anche Sony si è dovuta sottoporre).
Ed ecco che però a smorzare gli animi entusiasti fa capolino il prezzo della console. 499 Dollari, tradotto in 499 Euro, da questo Novembre in tutti i mercati.
Uno dei passi falsi forse più inaspettati da Ms. Proprio lei, che aveva beneficiato dell’ingenuità di Sony al lancio della passata gen che con un prezzo eccessivo, si era automaticamente tagliata fuori dal dominio del mercato per i primi 2 anni. Assurda è sembrata questa politica rea al momento di non aver previsto, come fu per 360, una console di fascia più economica. La causa è che la politica di Ms non prevede la possibilità di un distaccamento di Kinect (che sarà il fulcro di questa gen) e quindi il prezzo di lancio sarà difficilmente ritoccato a breve termine.
Ulteriori problemi stanno poi nel non detto. Dolenti difatti sono ancora i punti che non sono stati ribaditi, argomenti che toccano da vicino l’utenza come l’always online e il blocco degli usati. Argomenti che purtroppo fanno parte di una politica immutabile e che troppo ormai hanno tatuato le impressioni su questa console.
Ed ecco che tra uno spettacolare show videoludico e gli ormai noti problemi si conclude l’E3 di Ms.
Un E3 molto ben gestito senza dubbio, salvato da quello che poteva essere un grande sbadiglio. Un E3 che ribadisce la stranissima politica di Microsoft. Una politica fatta di un amore smisurato per il mondo videoludico, per l’entertainment e per i Videiogiochi stessi. Tanto da decidere di non venire a compromessi con niente, nemmeno con l’utente.
Un utente che si sente messo da parte, lì in un angolo a guardare i regali di Natale che vorrebbe avere ma che sono circondati di piccole trappole che non può evitare, e con cui per forza dovrà imparare a convivere se vuole arrivare a scartarli.
Microsoft, in una generazione di passaggio che sembrava altro non promettere se non upgrade hardware, decide di mettere la 5a puntando forte sul connubio tra gameplay classico, motion control (su cui punterà avendolo reso obbligatorio) e integrazione online sia di supporto alla console, sia all’utente, ormai instradato alla disintossicazione del supporto fisico.
Una corsa che ha deciso di intraprendere senza freni, a cui va dato il merito del coraggio ma anche il monito del rischio. Il rischio di lasciare indietro un po’ troppo.
O un po’ troppi.