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E’ ufficiale, abbiamo più centri commerciali che chiese. E le chiese le costruiscono da 2000 anni.

Creato il 16 dicembre 2011 da Slasch16

E’ ufficiale, abbiamo più centri commerciali che chiese. E le chiese le costruiscono da 2000 anni.Leggo su Bresciapoint: 

Brescia, al via 4 nuovi centri commerciali. Ma servono?

Mi sono immediatamente chiesto se la delibera regionale e quella comunale abbia previsto anche la costruzione di nuovi consumatori o l’aumento della possibilità di spesa degli attuali.
A parte il fatto che non c’è in giro un euro, naturalmente mi riferisco alla massa di precari, disoccupati, precari da partita iva, pensionati, insomma la gente normale e non il 10% di famiglie italiane che detengono il 50% della ricchezza nazionale che, certamente, non sono frequentatori dei centri commerciali.
Non possiamo contare su di loro per muovere i consumi ed uscire dalla recessione, non credo che mangino 18 volte al giorno o che distruggano gli arredi ed i elettrodomestici delle loro ville ogni sei mesi, al massimo cambiano il Suv quando finiscono in un fosso dopo aver bevuto o tirato di coca.
Per muovere i consumi, uscire dalla recessione, si devono dare più soldi a chi non ne ha ed avrebbe serie esigenze di acquistare qualcosa, dagli alimentari alle scarpe per i figli, al cappotto, alle calze di lana, visto che andiamo incontro all’inverno.
C’è da considerare anche la classe media, quella in via di estinzione che qualche soldo, magari, ce l’ha ancora.
Dobbiamo convincerli a prendere a martellate il frigorifero, la lavatrice, la lavastoviglie, il secondo o terzo televisore di casa, partendo dal più vecchio che non è un HD.
Si devono portare in casa un animale non domestico che gli mangi i mobili, i divani, che la filippina faccia cadere tutti i piatti del servizio compresi i bicchieri, allora si che l’economia si muoverebbe anche se è notorio che, molto spesso, chi ha soldi da spendere è più rabbino di un genovese.
Lo dico con simpatia, pare che il dna del braccino corto sia più in certi benestanti che nella povera gente, di solito la massa ha il braccino corto di Stato, nel senso che già guadagnano poco ed in più vengono tartassati.
Il sorpasso dei centri commerciali rispetto alle chiese è un fatto epocale anche perchè le chiese sono in costruzione da 2000 anni i centri commerciali proliferano come funghi da 307 35 anni a questa parte.
Più che un sorpasso è una epidemia che ha già ucciso migliaia di negozi e distrutto mezza foresta amazzonica, non c’è casella di posta nella mia zona che non sia piena di volantini, cataloghi, giornali direi con le varie offerte e promozioni che supermercati e centri commerciali della mia zona, ed oltre, propongono ai consumatori.
Mi risulta che siano sempre quelli, i consumatori, quindi tutto questo spreco di carta colorata con l’offerta del formaggino a metà prezzo o del detersivo paghi due e prendi tre sia una esagerazione.
tra l’altro sembra si mettano d’accordo, abbiamo fatto cartello, se il  centro commerciale XXXXX fa una promozione dall’1 al 7 dicembre il centro YYYYY la fa dall’8 al 16, il supermercato WWWWWW si prende dal 17 al 25.
Da tutto ciò ho ricavato una ulteriore conferma, non che ne avessi bisogno, che Pasolini era un genio e non sarà mai rimpianto abbastanza.
C’era ancora la televisione in bianco e nero, i supermercati non erano ancora nella mente degli architetti, gli investitori si dedicavano ancora alla produzione e non alla speculazione e Pier Paolo Pasolini spiegava in televisione e nei suoi scritti che noi, come persone, non abbiamo nessun valore, per il sistema di allora che si è evoluto ed è ancora in vigore ed alludo al capitalismo parassita, al liberismo sfrenato affidato al mercato che ci ha messi in miseria, ovviamente alludo alla massa, ma abbiamo valore in quanto consumatori.
Più consumiamo e più godiamo della considerazione del sistema.
Ripeto in sintesi perchè l’ho fatta troppo lunga, noi come persone non abbiamo nessun valore, abbiamo valore solo in quanto consumatori.
Noi, p
ensionati, disoccupati, precari, giovani senza un lavoro, donne emarginate dal mercato del lavoro e poveri siamo avvisati, se non spendiamo, se non consumiamo, per il sistema capitalistico del libero mercato e della finanza parassitaria possiamo anche morire senza nessun rimpianto da parte dell’economia, dello Stato, di chi ci sta intorno.
Accontentiamo dell’affetto e del rimpianto dei nostri cari ed amici, non avremo consumato abbastanza per godere della stima del sistema capitalista ma ci saremo consumati nel tentativo di sopravvivere e di dare un futuro ai nostri figli.
Alle borse, ai mercati, detto tra di noi che cazzo gliene frega?
Non cercate di fare automobili che facciano 40 km con un litro, fatele come i Suv 3 km al litro sono più che sufficienti per l’ingordia del mercato e dei parassiti.
Così va il mondo, pare pure che stia bene alla maggioranza dei cittadini.
Chi è quel pirla che non ha un telefonino di ultima generazione?
Scusate, non era presunzione, non volevo auto citarmi.
P.S. HO letto adesso e faccio una aggiunta al post. Dalla Repubblica di oggi una intervista inedita di Pasolini ripresa dall’Espresso, riporto una domanda e la risposta:
C’è un disfacimento comunque nella società di oggi, vero?
Considero il consumismo un fascismo peggiore di quello classico, perchè il clerico-fascismo in realtà non ha trasformato gli italiani, non è entrato dentro di loro. E’ stato totalitario ma non totalizzante. Solo un esempio vi posso dare: il fascismo ha tentato per tutti i vent’anni che è stato al potere di distruggere i dialetti. Non c’è riuscito. Invece il potere consumistico, che dice di voler conservare i dialetti, li sta distruggendo.
Stoccolma, 30 ottobre 1975. 



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