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Eav, c'è un «buco» da 500 milioni

Creato il 28 luglio 2011 da Ciro_pastore

Lo dice l'assessore regionale ai Trasporti, Vetrella. Stanziati 37 milioni per ricapitalizzare

Sergio Vetrella Sergio Vetrella
NAPOLI - Un “buco” da 500 milioni di euro, 1.000 miliardi di vecchie lire, potrebbe presto inghiottire la Regione Campania. E’ questa la cifra stratosferica che l’assessore ai Trasporti, Sergio Vetrella, ha indicato 48 ore fa ai componenti della IV Commissione (Trasporti, Urbanistica, Lavori Pubblici) relativamente ai conti dell’Eav, l’Ente Autonomo Volturno, la Holding dei Trasporti della Regione Campania. I primi 37 milioni di ricapitalizzazione verranno stanziati attraverso una variazione di bilancio che verrà sottoposta domani al vaglio del Consiglio Regionale. Ma lo stesso Vetrella definisce “una piccola goccia” questa cifra. Circumvesuviana, Metrocampania, Sepsa, Eavbus: queste alcune delle società che fanno capo alla Holding, che ha circa 4.300 dipendenti. Una bomba finanziaria che se dovesse esplodere rischierebbe di mandare a gambe all’aria tutta la Regione Campania.
Ecco alcuni passaggi dell’intervento dell’assessore in Commissione. «Ho segnalato più volte - spiega Sergio Vetrella - la situazione disastrosa con la quale la vecchia amministrazione ha lasciato tutto il gruppo Eav. Allo stato attuale il problema della ricapitalizzazione è solo un piccolo problema, perché le società sono fuori di più di 500 milioni di euro, vuol dire che da un punto di vista della ricapitalizzazione il problema è solo parziale, in quanto il vero problema è la liquidità per poter sostenere il pagamento dei fornitori e le banche». Non solo: «Le società - aggiunge l’assessore - stanno in una situazione di fallimento avanzato, quindi, 37 milioni sono solo una piccola goccia per evitare che falliscano il 29 di questo mese, da questo deriva tutto il problema. E’ stato detto prima che l’ulteriore problema è che oggi non paghiamo gli stipendi del gruppo Eav, di 4.300 persone circa, chi non capisce questo vuol dire che o non capisce o non vuole capire qual è la situazione disastrosa che ci è stata lasciata».
da IL CORRIERE DEL MEZZOGIORNO 28.7.2011

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