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Eav: ecco i numeri degli esuberi tra gli amministrativi

Creato il 17 ottobre 2012 da Ciro_pastore

EAV: ECCO I NUMERI DEGLI ESUBERI TRA GLI AMMINISTRATIVI 64 - 98 - 10 - 22 EAV: ECCO I NUMERI DEGLI ESUBERI TRA GLI AMMINISTRATIVI HO GIOCATO TRE NUMERI AL LOTTO – PETER VAN WOOD http://www.youtube.com/watch?v=h8W5PhobY08 Oramai, ci ho preso gusto. Il ruolo di oracolo mi sta appassionando, quasi fosse un intricato gioco di ruolo, da vivere alla Playstation. Per la seconda esperienza divinatoria, ho deciso – su pressioni delle associazioni animaliste – di non sacrificare un altro povero ed indifeso ovino. Anche per tener fede al mio soprannome di “Signore degli Agnelli”, quindi, sono passato alla per nulla cruenta arte della “idromanzia” che, altro non è, che un metodo, per conoscere gli avvenimenti futuri, osservando il movimento delle piccole onde d’acqua. Le piogge della scorsa settimana, che hanno allagato la città e reso i binari della metropolitana di Napoli un corso d’acqua impetuoso e fuori controllo, mi hanno dato l’insperata occasione di procedere ad una poco confortevole “lettura” degli eventi futuri. Pertanto, mentre il fiume d’acqua scorreva inarrestabile, ho tentato di scorgervi segni fluttuanti che fossero utili a dare notizie (definitive?) relative ai famigerati esuberi tra gli amministrativi del dissestato Gruppo EAV. Leggendo le increspature dell’acqua, peraltro melmosa e maleodorante, ho appreso, così, che la questione per EAV e sindacati non è più se, ma solo quando e quante “mezzemaniche” saranno sottoposte per un biennio alla mannaia del contratto di solidarietà (CdS). La storia sembra già esser stata scritta a partire dalla firma di quello “ scellerato patto” che va sotto l’anonimo nome di ACCORDO 16 DICEMBRE 2011. Inquell’accordo, era già tutto scritto, era già tutto previsto (avrebbe cantato il primissimo Riccardo Cocciante http://www.youtube.com/watch?v=SM2aVF4Nr54 ). Era solo questione di tempo, ma ora il countdown è partito. Sembrerebbe, infatti, che la data di partenza sia gennaio (al massimo febbraio) 2013. Oddio, avverarsi della profezia Maya permettendo, che essendo prevista pochi giorni prima (21/12/2012) potrebbe salvare gli amministrativi dal CdS. Ma, credo che in pochi, pur terrorizzati, preferiscano la profezia… In quell’accordo, dicevo, si indicava esplicitamente la road map che politici, vertici EAV e sindacati, intendevano e stanno perseguendo, pur fra qualche intoppo e tanti incomprensibili rinvii. Insomma, la strada è tracciata, e il CdS non è che la prima (forse meno temibile) tappa di quella che si preannuncia essere una terribile e dolorosa Via Crucis. Cds, mobilità e licenziamento sarà la sequenza a cui molti saranno - nel giro di 5/6 anni -  sottoposti, a meno di imprevedibili ed augurabili capovolgimenti nello scenario nazionale e regionale. Qualcuno, maliziosamente prova a convincere isacrificandi amministrativi che il CdS è addirittura un’opportunità. Il loro ragionamento si basa sul fatto che una riduzione oraria di circa 10 ore settimanali si tramuterà in un taglio retributivo pari a circa il 25% di quelle ore. Un affarone, insomma, da non farsi scappare, visto che è a spese delle pur esauste casse regionali e del “generoso” INPS. In definitiva, perché perdere fondi che non potrebbero in altro modo esser gettati nel “pozzo senza fondo” rappresentato dalle decotte aziende del Gruppo EAV? Fondi che sottratti alla voce “costo del personale”, potrebbero essere più utilmente dirottate verso lidi più generosamente profittevoli. Analizzando nel dettaglio le modalità applicative del Cds, si scopre, poi, che i danni per i lavoratori coinvolti si sostanziano anche nella riduzione proporzionale delle ferie, nel mancato versamento di parte dei contributi previdenziali e nell’allungamento del periodo necessario a completare l’anzianità ai fini pensionistici. Inoltre, si sostiene che il netto in busta calerà “solo” del 7%, ma si dimentica che tale riduzione rappresenta, in termini di utilità marginale, una mazzata rilevante, visto che il potere d’acquisto – a causa dei contratti bloccati da 7 anni - si è già ridotto di circa il 25% per la dinamica inflattiva reale. La vera ratio dei CdS, poi, dovrebbe essere quella di dare il tempo ad aziende in difficoltà (soprattutto nel settore manifatturiero) di ristrutturarsi per affrontare una crisi congiunturale. Nel caso delle aziende EAV, invece, si tratta di deficit strutturali che il Cds al massimo potrà posporre ma non risolvere. Se in un’azienda di elettrodomestici, infatti, si va in CdS perché le lavatrici, a causa della crisi economica, non si vendono, tale azienda riqualificherà il personale in esubero per riposizionarsi sul mercato producendo altri beni, più richiesti dal mercato. Nei servizi di trasporto, il paradosso è che la domanda è tendenzialmente in aumento in un periodo di crisi economica (domanda anticiclica). I cittadini/utenti, infatti, sostituiscono la mobilità privata con quella pubblica, per evidenti ragioni economiche. Tra l’altro, a giustificare l’applicazione del CdS nel Gruppo EAV, non viene in soccorso nemmeno una riduzione generale delle corse. Queste, infatti, dopo un primo ridimensionamento (per motivi contingenti) stanno tornando ai numeri ante crisi. A tutto ciò, va aggiunto che per gli stessi amministrativi – bollati con l’infamante marchio di “indiretti” – fino al 30 settembre veniva erogato un monte ore di prestazioni straordinarie decisamente incompatibile con la loro “esuberanza” attuale. Come si può pensare, infatti, che da un mese all’altro si passi da tanta necessità di collaborazione ad una loro inspiegabile, repentina e così consistente “inutilità”? Ma veniamo ai numeri. Dicevo: 64 - 98 - 10 - 22. Tranquilli, non sono le misure di qualche pin up dalle generose forme, visto che un essere siffatto non esiste in natura. E non è nemmeno una quaterna vincente da giocare sulla ruota di Napoli: come gli amanti del lotto sapranno i numeri limitano al 90. A meno che non la si voglia trasformare in una prodigiosa cinquina sdoppiando quel 98, anch’egli numericamente “esuberante”. Vi chiarisco l’arcano: 64 esuberi in Circumvesuviana, 98 in Sepsa, 10 in Alifana (MCNE) e 22 nella holding capogruppo: totale 194. Questi i numeri derivanti da un calcolo astruso che - a prima vista - sembrerebbe penalizzare SEPSA. Ma, facendo le proporzioni, punisce maggiormente Circumvesuviana che, in passato più “virtuosa”, ha un rapporto diretti/indiretti più favorevole; ma viene penalizzata nella voce “Indiretti Rete” che vengono defalcati dal conteggio per sole 42 unità, mentre in SEPSA sono 32 e in MCNE addirittura 22: dato sorprendente se si parte dal fatto che i diretti di produzione sono in Circum 1050 a fronte di 502 e 245, rispettivamente, per SEPSA e MCNE. Cioè, più del doppio  (SEPSA) e 4 volte (MCNE) dei diretti di produzione. Eppure, questa enorme differenza genera solo poche unità in più da attribuire agli indiretti, che poi vengono detratti dal computo degli esuberi. Come si vede, un evidente aiutino all’azienda da cui proviene proprio il principale “organizzatore” del CdS. Cioè, costui, prima in qualità di Responsabile Risorse Umane di SEPSA avalla un rapporto “anomalo” fra diretti ed indiretti, e poi, da Responsabile Relazioni Sindacali EAV, ha un occhio di riguardo per quegli esuberi che, in qualche modo, egli stesso ha provocato. Misteri dei guru del Top Management… Insomma, qui non mi dilungo ulteriormente (per non tediare il lettore già così paziente), ma ci sarebbe tanto da contestare anche sulle modalità di calcolo, e presto lo farò. Ma quello che appare più facile è contestare metodo, tempi e finalità della Operazione Contratto di Solidarietà, così come rapidamente ho cercato di dimostrare, in quest’occasione ed in altre precedentemente. Ma la peggiore delle “bestialità” (mi si passi il termine) è quella di riservare il CdS ai soli indiretti, lasciando fuori i diretti. Si viene a creare, così, un clima negativo che vede contrapposti lavoratori a lavoratori, sulla base di una concezione tardo-tayloristica che non può mostrare che la totale strumentale misconoscenza di cosa sia (o dovrebbe essere) la erogazione di un servizio di trasporto pubblico. Tanto dicevano pero ora (ma solo per ora) le onde nere, in quella fetida galleria della metro, eloquente anticipo dei tempi “oscuri” verso cui a passo spedito ci dirigiamo… Ciro Pastore - Il Signore degli Agnelli (n.b: a breve altra “oracolata” sul tema)

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