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"Ebola: potrebbe Infettare più di 1,4 Milioni di Persone entro la Fine di Gennaio 2015"

Creato il 30 settembre 2014 da Risveglioedizioni
Risveglio Edizioni. Libri di Federico Bellini e Ambra Guerrucci. Spiritualità, Meditazione, Cosmologia, Filosofia, Civiltà Extraterrestri, Ufologia, Pubblicare un Libro L'epidemia di Ebola è tutt'altro che terminata. Anzi, secondo una proiezione realizzata dall'U.S. Centers for Disease Control and Prevention, il virus potrebbe contagiare più di 1,4 milioni di persone entro la fine del prossimo gennaio. L’epidemia di Ebola potrebbe causare altre centinaia di migliaia di vittime, fino ad infettare più di 1,4 milioni di persone entro la fine del prossimo gennaio...
La previsione statistica è stata pubblicata questa settimana da parte dell’ U.S. Centers for Disease Control and Prevention. La previsione del CDC riprende e conferma le proiezioni proposte da un gruppo di epidemiologi del Virginia Bioinformatics Institute, i quali hanno analizzato la diffusione dell’epidemia in uno studio chiamato MIDAS (Models of Infectious Disease Agent Study). Prima che il nuovo studio fosse pubblicato, si pensava che l’epidemia in Africa occidentale fosse quasi sotto controllo, con circa 20 mila nuovi attesi nei prossimi nove mesi. Ma la proiezione mostra che 20 mila persone potrebbero essere contagiate in un solo mese. Come spiegato sul sito Virginia Tech News, lo scenario potrebbe essere arginato se gli sforzi sanitari diventeranno più efficaci, ma sulla base dell’attuale diffusione incontrollata del virus, il numero di persone infette potrebbe salire alle stelle. “Se la malattia continua a diffondersi come è stato stimato, ci potrebbero essere centinaia di migliaia di nuovi casi entro la fine dell’anno solo in Liberia”, ha detto Bryan Lewis, epidemiologo del Virginia Bioinformatics Institute. Lewis e i suoi colleghi hanno usato una combinazione di modelli per prevedere i risultati dell’epidemia. Si tratta di modelli in continua evoluzione, con l’aggiunta di informazioni che consente di ottenere previsioni più accurate. L’intervento farmaceutico, che è ancora all’orizzonte, si sta dimostrando meno efficace nei modelli di terapia di supporto, così come le attrezzature di protezione individuale degli operatori sanitari. “Il lavoro su Ebola non è un evento isolato”, ha aggiunto Christopher Barrett, direttore esecutivo dell’istituto. “Questa ricerca fa parte di uno sforzo decennale in gran parte finanziato dalla Defense Threat Reduction Agency per costruire un modello che ci permetterà di porre domande sul nostro mondo e su noi stessi, in modo da ottenere risposte utili per prevenire o intervenire rapidamente durante una crisi”. Fonte: www.ilnavigatorecurioso.it

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