Magazine Cultura

ebook e elearning: non solo una “e” in comune.

Creato il 20 aprile 2014 da Mediadigger @mediadigger

Ebook ed elearning hanno molto in comune.

Innanzitutto sono entrambi, anche, mezzi di apprendimento. In secondo luogo, sono entrambi mobile, fruibili ovunque. A pensarci bene, il libro è il padre naturale della formazione a distanza. Di fatto, da che mondo è mondo, si studia lontano dal docente…La mobilità permette di portare l’apprendimento fuori dalle aule, anche di fare a meno delle aule stesse. Oggi non è neppure più necessario essere costantemente attaccati a una presa di corrente. Questa flessibilità, questa portabilità, porta discreti vantaggi sia per i docenti, sia per chi deve studiare, senza contare i benefici per persone con disabilità, grazie alla capacità far leggere un testo al dispositivo, disporre di file audio, video, ingrandire i caratteri ecc.

Ora, la domanda sorge spontanea: un ebook è elearning? Risposta: sì e no.

, perché la didattica può viaggiare attraverso un ebook. L’epub3 ha inoltre migliorato l’esperienza di lettura, rendendola potenzialmente più partecipativa. Ok, un ereader ha capacità limitate e non tutto può essere correttamente reso visibile, ma un tablet combina funzionalità diverse e consente un grado di interazione elevato, facilitando la collaborazione attraverso la comunicazione asincrona e sincrona.

No, perché un ebook non ha la tracciabilità che una qualsiasi piattaforma di elearning può garantire. E qui sta il punto. Vale a dire che al momento il lettore di ebook non è più di tanto identificabile. In altre parole è più facile barare. Per di più, abbiamo altri piccoli problemi… Per esempio, le verifiche effettuate, come le risposte a un semplice test a risposta multipla, non sono tenute in memoria da un ebook. Insomma, al momento c’è ancora da fare prima di rendere un libro digitale efficiente quanto un corso presente su una piattaforma elearning.

Ad ogni modo, credo sia ipotizzabile un naturale avvicinamento tra due settori (editoria digitale ed elearning), perché entrambi alla fine partono da contenuti. Esiste la possibilità di migliorare l’esperienza dell’apprendimento in ogni sua parte.                           La necessità di riprogettare la didattica (scolastica e professionale) obbliga a uno sforzo di metodo che richiede tempo e risorse per essere assorbito sia dai docenti sia dagli studenti. Il primo obiettivo è colmare il vuoto di competenze tecnologiche assai esteso e ridefinire le aspettative al ribasso. È anche vero che se da una parte è necessario contrastare l’idea diffusa che con un device o una piattaforma si possa fare praticamente tutto, dall’altra resta fermo che alla base di un buon percorso formativo ci sono sì buoni contenuti, ma che non ci si può esimere da un gran bel lavoro di progettazione e programmazione.

Scuole e società si sono dotate di piattaforme che sono pressoché scatole vuote, luoghi senza identità, contenitori di testi messi insieme con non chiari intenti. Perché allora non ragionare sull’ebook come elearning, risolvendo i problemi di metodo e tecnologici che ancora li separano? L’apprendimento è oggi infinitamente più portatile di quanto non fosse poco tempo fa. Dovremmo essere pronti a sfruttare i benefici di ereader e tablet, pianificando il modo migliore per impiegarli anche per l’aggiornamento.Lo sviluppo della didattica a distanza, anche a supporto di quella in aula, grazie all’editoria digitale può essere di vasta portata. L’interazione viva tra soggetti e l’integrazione di diversi strumenti utili all’apprendimento e alla verifica di quest’ultimo dovuti all’esperienza mobile hanno e avranno un effetto profondo sulla formazione.

La capacità di formare a distanza di fatto si sta già espandendo. Basta dare un’occhiata ai MOOC. L’editoria sarà in grado di andare oltre i doveri “ministeriali”? La strada per avvicinare ebook ed elearning è lunga e tortuosa, ma ragioniamoci. Sarà interessante osservare come si evolverà la costruzione dei materiali per l’apprendimento e come allo stesso tempo risponderà la tecnologia.

di Salvatore Nascarella (@nascpublish)


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Magazines