Ebook: tracciare le abitudini dei lettori

Creato il 03 gennaio 2014 da Silviaebookmania

E’ finito il tempo in cui si leggeva nell’isolamento della propria camera. Oggi con l’espansione sempre più grande del mercato degli ebook reader e dell’editoria digitale si è iniziato a sviluppare un nuovo ambito di studio: quello delle abitudini dei lettori. Il rischio è quello di compromettere la privacy dei lettori di ebook dei quali saranno annotati vizi e abitudini.

Alcuni servizi tracciano le abitudini dei lettori di ebook: la nuova frontiera dell’editoria digitale

Libri non portati a termine, pagine saltate e velocità di scorrimento sono tutti dati di cui, grazie alla tecnologia, è possibile tenere traccia. In America sono nati servizi che consentono di immagazzinare questi dati che possono essere usati per aiutare gli scrittori e le case editrici a creare un prodotto su misura per il lettore. I servizi più importanti di questo tipo sono  Oyster, Scribd e Entitle e, a fronte di un canone mensile (e dell’accettazione di rinuncia alla propria privacy), offrono librerie praticamente sconfinate da cui attingere.

Ma questo nuovo sviluppo dell’editoria digitale non è proprio una novità: sulla stessa linea si erano cominciati a muovere Amazon e Google che, in maniera meno trasparente, avevano cominciato ad immagazzinare i primi dati per gli studi di settore. Ad oggi si è per esempio scoperto che paragrafi e capitoli di breve lunghezza facilitano la lettura a chi dispone di un tempo limitato oppure che sono numerosi i lettori che saltano le pagine velocemente per arrivare alla fine di un giallo (specie se di grandi dimensioni).

Quello che pensavate di fare seduti sulla vostra poltrona in completa solitudine da oggi potrebbe diventare di pubblico dominio. L’intento, si dice, è quello di aiutare gli scrittori a creare testi di maggior successo, che siano più aderenti alle preferenze della maggior parte del pubblico. Se così fosse potrebbe sicuramente essere di grande aiuto non solo per gli autori ma anche per le case editrici che potrebbero creare ebook in linea con i desideri degli utenti.

I pareri tra gli addetti ai lavori si dividono tra favorevoli e contrari. C’è chi solleva problemi di privacy, chi sostiene che la letteratura non può piegarsi alle leggi del mercato. Il dibattito è destinato ad andare avanti ancora per un po’: sicuramente, per capire le potenzialità di questo nuovo modo di “sfruttare” l’ebook, dovremmo aspettare le prime evoluzioni di questo servizio. Potrebbe essere davvero una rivoluzione del mondo dell’editoria.

Michela Assuntino

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