Hanno ballato e cantato per ore, in onore dell’amato leader. Nonostante la pioggia battente, un’immensa folla ha lentamente riempito lo stadio (lo stesso in cui si tenne la finale dei Mondiali di calcio del 2010, nella quale Madiba fece la sua ultima apparizione in pubblico) che contiene quasi 100mila persone. Molti, tra i presenti, hanno ascoltato l’inno nazionale con il pugno alzato, simbolo della lotta contro la segregazione razziale.
I grandi della terra, sono arrrivati a Johannesburg, per inchinarsi a Nelson Mandela, morto giovedi scorso a 95 anni. Lo stadio esplode, quando Obama si avvicina al podio per il suo ricordo, “un gigante della storia“, lo definisce: ” Non vedremo mai un altro come Mandela ma, lasciatemi dire ai giovani sudafricani e a tutto il mondo, che potete fare vostro il suo lascito. Trent’anni fa, quando ero ancora uno studente, ho conosciuto Mandela e la sua lotta. Ha mosso qualcosa in me, ha risvegliato le mie responsabilità verso gli altri e me stesso e mi ha condotto verso un improbabile cammino che mi ha portato qui, oggi.”
Ora qui, nello stadio, è festa, i big del mondo ci sono tutti, principi e rock star, religiosi e modelle, bianchi e neri, il pubblico di Madiba è una babele di colori e suoni. Tutto per il loro leader . Un leader che ha abbracciato e guidato la lotta armata,
E il lungo funerale offre anche altre suggestioni, Obama e Castro si stringono la mano, l’attimo viene immortalato dal mondo. Si capisce che questa giornata ha strani poteri quando sul grande schermo appare l’immagine del presidente sudafricano Jacob Zuma, si alzano i fischi e alcuni abbandonano simbolicamente lo stadio. Poi si intona “siyaya Pitoli” (andiamo a Pretoria), una canzone con cui veniva chiesta la sua liberazione quando era il prigioniero politico più famoso del mondo, prima di diventare il primo presidente nero del paese. È festa, anche quando parla un vecchio compagno di prigionia di Nelson, uno dei pochi sopravvissuti tra i condannati del ’64. “Madiba fu una grande ispirazione, perchè incarnava i valori del sacrificio, della compassione, della saggezza e ha creato la speranza dove non esisteva”.