Ecco che in rai arriva Lei!

Da Marypinagiuliaalessiafabiana

Seppur le organizzatrici dell’Expo di Milano 2015 sembrano non avere trovato, in tutto il paese, una sola donna degna di partecipare alle tavole tematiche con le più alte eccellenze tutte al maschile  [mi riferisco alla presenza di soli uomini, i 42 partecipanti alle tavole tematiche dell’Expo, e al significativo scambio epistolare avvenuto fra Lorella Zanardo con Marina Terragni e il Bureau International des Exposition di Parigi che trovate sul blog del Corpo delle Donne e linkando qui,  il Cda di Via Mazzini, per fortuna,  sembra pensarla diversamente.

Ebbene sì, la notizia è ufficiale da qualche giorno: il nuovo direttore Rai, che prenderà il posto del  ex-direttore, il celebre e discusso Mauro Masi, sarà una donna, Lorenza Lei.

Lei quindi: un cognome, una garanzia?

Probabilmente  sì, perché dopo tante polemiche, la sua nomina sembra davvero mettere tutti miracolosamente d’accordo e, per rendersene conto, basta passare in rassegna i più importanti quotidiani nazionali.  Anche se non possiamo ancora conoscere quali siano le sue posizioni dinnanzi alle scelte inerenti al palinsesto della televisione pubblica, ci auguriamo che siano vere le voci che vogliono la  direttrice fresca di nomina intenta a fare piazza pulita di reality e cianfrusaglie varie.

Quindi per ora confidiamo in lei, prima di tutto in quanto donna e madre, nella speranza che possa rappresentare tutte noi e portare avanti la nostra battaglia per riconsegnare alla donna in TV un’immagine dignitosa, lontana da inutili stereotipi e erotizzazioni fuori luogo, spesso avvalorate da trasmissioni in cui le donne non sono che specchietti per le allodole e inutilizzate nel loro potenziale.  Confidiamo in lei direi anche perché, in quanto affermata professionista, che per moltissimi anni ha duramente lavorato alle spalle di colleghi uomini, ripetutamente in veste di assistente e vice, conoscerà senza dubbio la fatica e la lunga gavetta che una donna deve affrontare per uscire dalla catena di incarichi di subordinazione che raramente conducono alla direzione.

Speriamo quindi che la sua vicinanza al Premier non significhi il condividerne le posizioni sessiste e che la sua vicinanza alla Chiesa e al Vaticano non si rivelino croci anziché delizie. Perché se il quotidiano Libero plaude la nuova direttrice, in quanto fervente cattolica capace di riportare e difendere i valori della Chiesa nella televisione pubblica, c’è chi giura (e siamo in molti a farlo) che i valori da difendere siano quelli della collettività e della laicità di uno stato che valorizzi e rispetti tutte le diversità che i suoi cittadini rappresentano.



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