Ricordo di un incontro avvenuto alcuni anni fa davanti alla vecchia sede di Scientology a Padova. Una ragazza mi fermò mentre camminavo, facendomi questa domanda: Scusi, lei è felice?
In Seminario mi hanno insegnato a definire "setta" gruppi e movimenti come questi. Ma è anche vero che non bisogna giudicare una cosa prima di conoscerla. Ho conosciuto persone che entrando a far parte di gruppi come questi, sono passati da un problema ad un altro, hanno praticamente cambiato terapia, senza però risolverlo. E spesso si sono mangiati la casa, la famiglia, le amicizie.
L'altra sera, mentre ero bloccato dal traffico, ho visto numerosi fedeli, sotto la pioggia, festeggiare l'inaugurazione della nuova sede di Scientology a Padova. Una grande villa restaurata, a Pontevigodarzere, proprio accanto a Casetta Michelino, un centro diurno per anziani.
Mentre assistevo alla straordinaria partecipazione, mi è nato questo pensiero. Ho sempre immaginato che gli affari poco chiari si facessero al buio, di notte. O perlomeno di nascosto.«Veniamo da Milano, facciamo parte di Scientology da 20 anni – afferma una coppia prima di entrare -. Per ulteriori informazioni bisogna rivolgersi ai responsabili dei media, noi abbiamo l’ordine di non rilasciare dichiarazioni». (dal Corriere del Veneto)
"Noi abbiamo l'ordine di non rilasciare dichiarazioni..." questo ritornello lo avevo già sentito pronunciare dai fedeli di un altro movimento il cui leader era stato accusato di non volere riconoscere il proprio figlio naturale. Ci sono atteggiamenti che si ripetono nelle persone che, anzichè essere educate alla libertà, vengono ridotte in schiavitù, convinte di essere più libere di prima.