Nei giorni scorsi Social Fresh ha rilasciato un interessante studio, The Facebook Advertising Report 2012, in collaborazione con Webtrends, Likeable Media, BlitzLocal, UNIFIED e Buddy Media, dal quale trarre qualche utile consiglio per migliorare le performance dei Facebook Ads
Interessante lo studio realizzato da Social Fresh in collaborazione con analisti di Webtrends, Likeable Media, BlitzLocal, UNIFIED e Buddy Media dal quale trarre qualche buon consiglio per migliorare la resa dello strumento dei Facebook Ads, nato cinque anni fa e cresciuto nel tempo fino ad essere una delle piattaforme più interessanti da usare, viste anche le dimensioni che ha assunto Facebook fino ad oggi. Il report è frutto del sondaggio che Social Fresh ha effettuato tra il 16 febbraio e il 2 marzo scorso al quale hanno risposto 347 marketers e advertisers. L’età media degli intervistati è 34,3 anni e il 56% di essi sono donne. ma vediamo insieme i dati più interessanti ma sopratutto qualche utile consiglio sulla base proprio dei risultati dello stesso report, anche con l’aiuto dell’infografica.
Trarre vantaggio del targeting per Genere
Dal sondaggio si nota che solo il 34% degli intervistati utile il target per genere “sempre” o “spesso”, infatti come potete vedere è al non posto tra i criteri più utilizzati. Secondo Michael Lazerow, CEO di Buddy Media, questa potrebbe trasformarsi in un’occasione mancata e consiglia: “Si notano grandi differenze in termini di performance degli ads basate proprio sul target genere, quindi non segmentare il proprio investimenti sulla base di questa variabile significa non fare un investimento ottimale”. E’ assolutamente un’osservazione saggia anche perchè se la guardiamo dal punto di vista degli utenti italiani su facebook, dove il 46,5% è di sesso femminile.
CTR superiori con le Storie Sponsorizzate
Contenuti mirati e apparentemente diverse dalle pubblicità tradizionali, le Storie sponsorizzate godono di un click-through rate (CTR) più alto e di un livello di engagement più alto per gli utenti. Il loro formato permette agli addetti ai lavori di sfruttare in maniera diversa la quantità di creatività di cui di solito si ha bisogno per produrre e mantenere freschi gli annunci. Tuttavia, il 55% degli intervistati non li usa ancora. Dave Kerpen, CEO di Likeable, consiglia questo formato:
Il vero potere dei Facebook Ads sta nello sfruttare al massimo il “passaparola” potenziale che i fan possono trasmettere ai propri amici. Ecco, le Storie Sponsorizzate sono la scelta migliore per guidare il passaparola e al momento sono poco utilizzate”
E voi li state usando?
Rinfrescare gli annunci almeno 3-4 volte la settimana
Il 37% degli intervistati aggiorna i propri annunci dal punto di vista della creatività una volta ogni 5-14 giorni, mentre il 20% solo ogni 15-29 giorni. In totale, due terzi dei marketers hanno lasciato online i loro annunci per più di tre giorni. “Questo non basta per evitare che gli annunci diventino stantii”, ha detto Justin Kistner, Director of Social Products di Webtrends. I dati dimostrano che il CTR dei Facebook Ads tocca il picco massimo nelle 72 ore successive alla messa online, quindi vale la pensa sempre aggiornali 3 volte la settimana. Forse è anche il caso di vedere la tipologia di campagna, ma è anche vero che il mercato social è molto più vorace del tradizionale.
Utilizzare un software per la gestione degli annunci
Utilizzare un software per la gestione degli annunci può aiutare a gestire le campagne marketing su una più scala con evidenti vantaggi. Ma nonostante ciò l’85% degli intervistati non utilizza alcun tipo di software di gestione degli annunci, secondo il rapporto di Social Fresh. Nel momento in cui crescono le potenzialità degli annunci allora comincia anche a diventare difficile la gestione, soprattutto nel calcolare il ROI. Un software di gestione può sicuramente dare una grossa mano.
Utilizzare le terze parti di analytics
ROI e strumenti di analytics costituiscono le due maggiori preoccupazioni della maggior parte degli utenti intervistati, insieme infatti totalizzano il 68% delle risposte, come vedete nell’immagine. E nonostante tutto, quasi i due terzi degli intervistati non fa uso di terze parti di analytics.
“Se il 62 per cento non si utilizza strumenti di analytics di terze parti per i loro annunci su Facebook, non c’è da meravigliarsi se poi si registrano tante discussioni sul mancato ritorno degli investimenti effettuati”, ha commentato Kistner di Webtrends. Monitorare un clic su un annuncio da parte di un utente è l’essenza stessa dell’utilizzo di questi strumenti, capaci di fornire dati estremamente interessanti per poter meglio aggiustare il tiro, migliorare la resa della campagna stessa. Non fare questo sarebbe un grande errore.
Utilizzare i CPM per un pubblico più piccolo
Facebook offre due opzioni per gli annunci, i CPC (cost-per-click) e i CPM (costo per mille visualizzazioni). La stragrande maggioranza degli intervistati preferisce CPC, dove si ha un tasso medio di $ 0,80 per click, circa 0,60 centesimi di euro.
Tuttavia, Dennis Yu, CEO di BlitzLocal, consiglia ai marketers con piccoli pubblici di riferimento di utilizzare modello CPM. “Il CPM è utile per un pubblico inferiore a 1.000, dove l’algoritmo di Facebook Ads ha problemi”.
Puntare gli annunci su una pagina o su una app di Facebook per un basso CPC ma più alto ROI
Il 70% degli intervistati è più propenso a puntare il traffico su Facebook piuttosto che indirizzare gli utenti su un’altra pagina web. Orientando gli utenti su una pagina diversa, Facebook garantisce un CPC in media del 50% più alto rispetto agli annunci che mantengono utenti all’interno del sito. Ma Facebook sostiene, si legge nella rapporto di Social Fresh, che se gli annunci puntano su una pagina all’interno di Facebook.com, allora si ottiene un ROI in media del 50% più alto. E questi dati sono confermati anche da altri analisti. Che fare allora? Un bel dilemma, sarebbe utile conoscere anche il vostro parere.
Intanto se volete, potete visualizzare l’intero rapporto di Social Fresh e magari avazare qualche altro spunto di riflessione.