Un progetto ambizioso quello che prevede la costruzione di un nuovo Polo universitario a San Giovanni a Teduccio, nella periferia orientale di Napoli. 60.000 mq di perimetro a disposizione dei migliori architetti del mondo, per trasformare uno spazio oramai in disuso, in casa di sapere e cultura.
L’area interessata è stata acquistata dall’Università degli Studi di Napoli Federico II al tribunale fallimentare è stata sottoposta al vaglio del grande architetto giapponese Yoshimoto che trasformerà entro il 2017 una vecchia fabbrica, in un edificio moderno e all’avanguardia. I fondi necessari per la riqualificazione dell’area sono stati ottenuti grazie all’impegno della Regione Campania e dell’Unione Europea.
Il rettore dell’Università Federico II di Napoli non ha dubbi, quella che interesserà il polo universitario di San Giovani a Teduccio sarà una vera e propria rivoluzione culturale: “Costringerà noi ricercatori, a lavorare al di là del proprio orticello mettendoci in contatto con i ricercatori di altre aree’‘ mentre l’assessore ai Lavori pubblici della Regione Campania, Edoardo Cosenza delegato del presidente Caldoro ai «Grandi progetti» ha parlato di un investimento da capogiro pari a 45 milioni di euro di fondi.
28 milioni saranno utilizzati per la costruzione di aule didattiche e spazi multifunzionali, anche per i docenti, mentre i restanti 17 milioni saranno destinati alla costruzione dei laboratori creati per i ricercatori del Cnr. Complessivamente il nuovo polo universitario vanterà 170 postazioni di lavoro cui 60 per ricercatori senior e 110 open space. I lavori si concluderanno entro il 2017.
Una volta portati a compimento i lavori, il Campus universitario di San Giovanni a Teduccio costituirà, un pubblico presidio di diffusione e circolazione della cultura scientifica, così come ribadito dal rettore Massimo Marrelli: ”si realizza finalmente un’integrazione vera tra università e centri di ricerca, con il supporto fondamentale delle istituzioni, in questo caso della Regione”.
Un progetto importante non solo per la cultura, ma anche per la città di Napoli che potrà vantare la costruzione di uno dei poli culturali e scientifici più grandi d’Italia.