Questi gli eletti del Partito Democratico: Stefano Bonaccini (presidente); Simonetta Saliera (ben 11947 voti, la più votata), Giuseppe Paruolo, Stefano Caliandro, Francesca Marchetti, Roberto Poli, Antonio Mumolo ( Bologna), Palma Costi, Giuseppe Boschini, Luciana Serri, Luca Sabattini (Modena), Andrea Rossi, Roberta Mori, Ottavia Soncini, Silvia Prodi (Reggio Emilia), Massimo Iotti, Barbara Lori, Alessandro Cardinali (Parma), Paola Gazzolo, Gian Luigi Molinari (Piacenza); Marcella Zappaterra, Paolo Calvano (Ferrara), Manuela Rontini, Gianni Bessi, Mirco Bagnari (Ravenna), Paolo Zoffoli, Valentina Ravaioli, Lia Montalti (Forlì-Cesena), Giorgio Pruccoli, Nadia Rossi (Rimini).
Per Sel Igor Taruffi ( Bologna), Yuri Torri (Reggio Emilia). L'exploit della Lega Nord ha fruttato invece ben 9 seggi: Alan Fabbri (candidato presidente), Daniele Marchetti ( Bologna), Stefano Bargi (Modena), Gabriele Delmonte (Reggio Emilia), Fabio Rainieri (Parma), Matteo Rancan (Piacenza), Marco Pettazzoni (Ferrara), Andrea Liverani (Ravenna), Massimo Pompignoli (Rimini). Cinque gli eletti del Movimento 5 stelle: Giulia Gibertoni (Modena, candidato presidente), Silvia Piccinini ( Bologna), Gian Luca Sassi (Reggio Emilia), Andrea Bertani (Forlì-Cesena), Raffaella Sensoli (Rimini). Due invece quelli di Forza Italia, che mette solo l'uscente Galeazzo Bignami ( Bologna) ed Enrico Aimi (Modena). Uno l'eletto di Fratelli d'Italia, il piacentino Tommaso Foti, così come per la lista l'Altra Emilia Romagna: passa Pier Giovanni Alleva ( Bologna).
Commento:
E’ andata peggio di quanto si potesse immaginare. In Emilia Romagna, regione rossa per eccellenza, che si era sempre distinta per la più alta partecipazione nazionale al voto, c’è stato un letterale crollo dei votanti, che si sono quasi dimezzati, passando dal 68 al 37,5%.
Il neoeletto Presidente della Regione, Bonaccini, che ha ottenuto in termini percentuali, 49,1%, è stato in realtà votato dal 18,5% del corpo elettorale. Il fenomeno riguarda, naturalmente tutti i partiti: la stessa Lega che ha riportato in Emilia il 19,4% dei consensi, ha preso meno voti di quanti ne ottenne nel 2010, alle precedenti regionali.
Poi c'è il disastro di Forza Italia e il mezzo flop del M5S di Grillo.
Il partito berlusconiano dal 24,56% delle precedenti regionali si è ridotto al misero 8,4% odierno. Già in cantiere la richiesta di dimissioni del coordinatore regionale on. Palmizio.
Il movimento di Grillo, pur passando dal 6% del 2010, al 13,3 odierno, non ha confermato i risultato sempre in crescita ottenuto in tutte le precedenti elezioni.
Anche la coalizione Nuovo Centro Destra - UDC, con il 2,6% dei consensi, s'è fermata al palo: nelle precedenti elezioni regionali l'UDC raggiunse da sola il 4,2%.
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