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>>ANSA/NAPOLITANO,A BREVE NUOVO GOVERNO, MONTI IN POLE PER TECNICO" height="150" width="150" alt="" class="alignleft size-thumbnail wp-image-12529" />Di Monti e del suo incarico dobbiamo prima di tutto ringraziare il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, e poi i partiti canaglia, cioè quei partiti che hanno contribuito ad affossare il Governo precedentemente eletto per far spazio a un Governo di tecnici che sta solo combinando disastri. Quei partiti, in altre parole, che hanno calpestato la democrazia italiana, pur di sovvertire l’esito elettorale del 2008.
Ma dobbiamo anche ringraziare lo stesso Berlusconi e il suo Governo, i quali sono stati incapaci nel tenere la barra al centro nell’azione politica economica del nostro paese, anche a costo di mettersi di traverso rispetto al mercato finanziario e all’asse franco-tedesco.
In ogni caso, i risultati del Governo Monti parlano chiaro. Sono drammatici. Dimostrano che non si può uscire da questa crisi aumentando le tasse e dunque riducendo il potenziale produttivo degli italiani. Non si può uscire dalla crisi pagando gli interessi agli speculatori del debito pubblico attraverso il prelievo forzoso di risorse dall’economia reale. Perché è questo quello che sta accadendo: Monti sta prelevando i soldi dall’economia produttiva per trasferirli nelle casse di società di investimento, di banche e finanziarie varie, le quali non li rimettono nel circuito, ma li investono nell’acquisto di altri titoli del debito pubblico in un circolo vizioso senza fine.
Ma vediamo un po’ i dati del “successo” del Governo Monti, aggiornati in questa tabella.
I dati dimostrano una situazione davvero drammatica, peraltro confermata dalla Corte dei Conti, la quale proprio ieri ha denunciato l’eccessiva pressione fiscale che ha avvitato l’economia italiana in una recessione pericolosa.
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Del resto, come spesso è stato detto anche in questo blog, non ci vuole una grande scienza finanziaria per capire che le troppe tasse comportano (o comporteranno su base previsionale) una diminuzione del gettito, perché le persone tendono a spendere di meno, a scegliere beni e servizi alternativi, magari esenti da imposta o a non sceglierne affatto. La macchina produttiva rallenta o addirittura si arresta. Si perdono posti di lavoro e i consumi calano. In questa prospettiva, lo Stato incassa meno soldi, pur con una pressione più alta.
E in tutto questo chi ci guadagna veramente? Le imprese straniere, le imprese cinesi e quelle orientali, le quali, producendo in veri e propri “paradisi fiscali e lavorativi”, possono piazzare le loro merci di bassa qualità sui nostri mercati a prezzi stracciati. Così dopo il lavoro e la produzione, lo straniero ci ruba anche i consumi, poiché i nostri prodotti non sono più competitivi visto il contesto monetario squilibrato in cui operano le nostre aziende e il regime fiscale alle quali sono sottoposte.
E questi sarebbero laureati alla Bocconi che avrebbero dovuto salvare l’Italia? E questi sarebbero i professori che dovrebbero insegnare economia ai nostri ragazzi? Stendiamoci un velo pietoso, almeno finché non tasseranno anche quello…
di Martino © 2012 Il Jester