E' successo che in quel periodo è avvenuto il clamoroso sorpasso dell’industria ai danni dell'agricultura, e di questo sorpasso la cannabis è stata chiaramente la vittima numero uno. I nascenti gruppi industriali americani puntavano soprattutto allo sfruttamento del petrolio per l’energia (Standard Oil - Rockefeller), delle risorse boschive per la carta (editore Hearst), e delle fibre artificiali per l’abbigliamento (Dupont) – tutti settori nei quali avevano investito grandi quantità di denaro. Ma avevano di fronte, ciascuno sul proprio terreno, questo avversario potentissimo, e si unirono così per formare un'alleanza sufficientemente forte per batterlo.
L'unica soluzione per poter tagliare di netto le gambe ad un colosso di quelle dimensioni risultò la messa al
La condanna morale viaggiava rapida e
incontrastata da costa a costa (non c’era la controinformazione!), e di
lì a far varare una legge che mettesse la cannabis fuori legge fu un
gioco da ragazzi. Anche perchè pare che i tre quarti dei senatori che
approvarono il famoso "Marijuana Tax Act" del 1937, tutt'ora in vigore,
non sapevano che marijuana e cannabis fossero la stessa cosa: sarebbe
stato il genio di Hearst ad introdurre il nomignolo, mescolando le carte
per l'occasione.
THOUGHTS ON CANNABIS
"How many
murders, suicides, robberies, criminal assaults, holdups, burglaries and
deeds of maniacal insanity it causes each year, especially among the
young, can only be conjectured...No one knows, when he places a
marijuana ciga-rette to his lips, whether he will become a joyous
reveller in a musical heaven, a mad insensate, a calm philosopher, or a
murderer..."
"Quanti omicidi, suicidi, furti, aggressioni criminali, rapine, scassi e
gesti di follia maniacale provochi ogni anno, lo si può solo
indovinare. Nessuno sa, nel mettere ad altri fra le labbra una sigaretta
di marijuana, se ne faranno un allegro visitatore di paradisi musicali,
un folle delirante, un tranquillo pensatore, o un assassino..."
HARRY J ANSLINGER . Commissioner of the US Bureau of Narcotics 1930-1962
Al coro di benefattori si univa in seguito il consorzio tabaccai, che generosamente si offriva di porre rimedio all'improvviso “vuoto di mercato” con un prodotto cento volte più dannoso della cannabis stessa.
E le "multinazionali" di oggi, che influenzano fortemente tutti i maggiori governi occidentali, non sono che le discendenti dirette di quella storica alleanza, nata negli anni '30, fra le grandi famiglie industriali. (Nel caso qualcuno si domandasse perchè mai la cannabis non viene legalizzata nemmeno per uso medico, nonostante gli innegabili riscontri positivi in quel senso).
Come prodotto tessile, la cannabis è circa quattro volte più morbida del cotone, quattro volte più calda, ne ha tre volte la resistenza allo strappo, dura infinitamente di più, ha proprietà ignifughe, e non necessita di alcun pesticida per la coltivazione. Come carburante, a parità di rendimento, costa circa un quinto, e come supporto per la stampa circa un decimo.
Abbiamo fatto l'affare del secolo.