La cosa che personalmente mi ha fatto inizialmente diffidare del sindaco più assenteista d’Italia è stato il favore mediatico che si porta dietro: “il sindaco d’Italia”, ma anche “il rottamatore” o “il nuovo che avanza” sono solo alcuni dei soprannomi che i media italiani a braccetto e coadiuvati dalla Disinformazione gli hanno affibbiato. E poi, parliamoci chiaramente, nei canali Mediaset o Rai trovare una critica nei suoi confronti che non venga dalla satira di Crozza è come cercare una suora (vera) nelle “gare di burlesque” di Arcore. E questo favore mediatico non deriva solo dal fatto che lui sia un grande comunicatore. Certamente lo è, visto e considerato che la sua immagine è stata costruita ad hoc, ma a proposito bisogna dire che allo stesso tempo è un’immagine piena di ipocrisia. Perché? Nel libro “Matteo il conquistatore”, per esempio, si racconta di come sia tanto bravo a farsi vedere in bicicletta dai fotografi, eppure capita spesso che in realtà abbia la macchina parcheggiata dietro l’angolo; oppure di come sia sempre pronto a sfoggiare un gran sorriso davanti alle telecamere mentre i cazziatoni ai suoi collaboratori al Comune sono frequenti (all’interno del Comune del capoluogo toscano lo odiano tutti, fatevi delle domande e datevi delle risposte). Ma non voglio basarmi solo sulla sua morale tutt’altro che esemplare. Anche se, permettetemelo, la questione morale è fondamentale nella vita politica anche per far rifiorire la fiducia nelle istituzioni, riprendendo le idee di Enrico Berlinguer. In ogni caso, passiamo ai fatti.
Da Presidente della Provincia è stato condannato in primo grado per danno erariale, alla faccia del nuovo che avanza. Come sindaco di Firenze ha affittato Ponte Vecchio alla Ferrari, e adesso si scopre che è stato denunciato perché di 50mila dei 120mila euro che gli sono fruttati dalla vicenda e che dovevano essere destinati ai disabili, non c’è traccia. A dover di cronaca i suoi problemi giudiziari come primo cittadino di Firenze sono un bel po’, ma non li cito in quanto ancora non si sono tramutati in condanne. Come esponente del partito, con, quindi, molti parlamentari “renziani” al seguito, non ha fatto nulla per salvare la Costituzione, per far sfiduciare il Ministro Cancellieri (nonostante in tv dicesse il contrario), per non far approvare il decreto-porcata Salva Roma, per evitare proprio in queste ore il regalo di 7,5 miliardi di euro alle banche private. E ne ho citate alcune, potrei parlare anche del voto sugli F35, sulle pensioni d’oro, sul finanziamento ai partiti, dei “renziani” che hanno silurato Prodi (lo sappiamo tutti com’è andata) ecc. Capisco che si potrebbe obiettare che doveva seguire la linea del partito, ma se così è ci troviamo di fronte ai soliti politici e non di certo di fronte al “nuovo che avanza”.
Insomma, Renzi non ha nulla di nuovo, è solo tante chiacchiere e pochi fatti: “predica bene ma razzola male”, dice un proverbio. E’ un uomo di destra che si è candidato a sinistra, è l’alter ego di Berlusconi. Le sue proposte sono fuffa, in particolare quella che vanta tanto, ovvero di trasformare il Senato in Camera delle Autonomie con persone non elette dal popolo, con conseguenze davvero folli… ci teniamo le nostre due camere, grazie comunque dottò. Il suo primo passo ufficiale va contro la Costituzione. E poi, si, lo devo dire, perché la cosa mi fa incazzare veramente tanto: chi ha mai deciso che Renzi debba fare leggi nel nostro paese? E’ un leader arrogante e ipocrita che con 2 milioni di voti presi alle primarie si è autoeletto autore di leggi, lui che in Parlamento non c’è e che nessuno ha mai voluto. Sembra scontata la battuta, ma: Renzi chi? Chi è? Chi l’ha voluto? Chi gli ha dato tutto questo potere? Non di certo gli italiani, su questo non si può obiettare. Vergogna!
di Argentino Serraino