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Ecco perché non conviene l’abbonamento annuale al New York Times

Da Kobayashi @K0bayashi

L’altro giorno, leggendone e riportando sul blog la notizia dell’edizione online a pagamento del New York Times (al netto dei trucchetti per leggerlo comunque gratuitamente che stanno già spuntando in rete), avevo da subito guardato con sospetto alla formula di abbonamento più completa, quella che comprendeva l’accesso illimitato ai contenuti di NYTimes.com attraverso qualsiasi supporto digitale per un periodo di quattro settimane alla cifra di 35 dollari (circa 25 euro).

Va bene la comodità del digitale, ma rapportando la formula (neanche) mensile all’arco temporale dell’anno solare salta fuori una spesa decisamente ardua da affrontare, anche a livello psicologico: facendo i conti su 52 settimane, infatti, il costo totale di un abbonamento onnicomprensivo risulta issarsi fino a quota 455 dollari (all’incirca 320 euro).

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A fare i conti in tasca al quotidiano newyorkese è stato TheUnderstatement.com, che ha messo a confronto i costi di sottoscrizione di un abbonamento annuale multipiattaforma di diverse tipologie di servizi (software, music, video, news) stilando alla fine questo impietoso grafico comparativo. Questi i piani presi in considerazione:

  • Google – Apps for Business: $50/year
  • MobileMe – Individual: $99/year
  • Dropbox – Pro 50: $99/year
  • Pandora – One: $36/year
  • SiriusXM – Internet Radio: $12.95/month
  • Rhapsody – Premier Plus: $14.99/month
  • Amazon – Prime: $79/year
  • Netflix – Unlimited Plan, No DVDs: $7.99/month
  • Hulu – Plus: $7.99/month
  • The Economist – Digital Subscription: $110/year
  • The Wall Street Journal – Digital Plus: $3.99/week
  • The New York Times – All Digital Access: $35/4 weeks

L’esercizio di stile, a dirla tutta, lascia il tempo che trova in quanto non è del tutto corretto comparare servizi così diversi tra di loro: appare del tutto normale, ad esempio, il maxi divario registrato tra il New York Times e Pandora o tra il giornale americano e Google Apps for Business. Appare più sensato, invece, il confronto con i concorrenti The Economist e Wall Street Journal, pur considerando che il primo di essi è in realtà un settimanale e il secondo è molto focalizzato sul segmento di business & financial news.

Sarebbe interessante comporre un grafico simile sui quotidiani italiani.


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