(Foto: Phil Walter/Getty Images)
Vediamo più in dettaglio i numeri del rapporto, partendo dal profilo economico. Stando a quel che dice l’Osmed, nei primi nove mesi del 2015 i cittadini italiani hanno pagato, di tasca propria, quasi 5 miliardi di euro (4.986 milioni, per la precisione) per i farmaci che hanno assunto – in particolare per quelli di classe C con obbligo di ricetta –; i restanti 16 miliardi di euro di farmaci (pari al 76,5% della spesa farmaceutica nazionale totale, il 7,8% in più rispetto allo scorso anno) sono stati invece dispensati dal Ssn, soprattutto attraverso il canale delle farmacie territoriali pubbliche e private. La spesa farmaceutica territoriale pubblica (quella che comprende, per intenderci, i farmaci Ssn erogati nelle farmacie e con distribuzione diretta da parte delle Asl, ma non la spesa ospedaliera) si è invece attestata a quota 9.727 milioni di euro, circa 159 euro pro capite, un aumento del 9,6% rispetto all’anno precedente. Stando all’Aifa, questo aumento è dovuto principalmente alla crescita del 37,4% della spesa per medicinali di classe A e comunque “in linea con la tendenza generale dell’invecchiamento della popolazione e della cronicizzazione delle patologie”. Per quanto riguarda gli andamenti regionali, il rapporto fotografa un Paese diviso in due: dieci regioni hanno mostrato un aumento di spesa rispetto allo scorso anno (dallo +0,1% della Toscana e della provincia autonoma di Bolzano fino al +3,1% della Lombardia) mentre undici regioni hanno evidenziato una riduzione, con la percentuale minore in Campania (-0,4%) e quella maggiore in Sicilia (-5,6%). Bisogna comunque tener conto, specifica ancora l’Aifa, che esistono differenze intrinseche tra regione e regione dovute alle diverse modalità di distribuzione dei farmaci (per esempio diretta, cioè farmaci acquistati dalle Asl e consegnati direttamente ai cittadini dalle Asl stesse, e per conto, cioè farmaci acquistati dalle Asl e distribuiti dalle farmacie). Il confronto regionale relativo alle spese pro capite per medicinali di classe A, invece, vede al primo posto Campania, Puglia e Calabria (i cui cittadini hanno speso, rispettivamente, 167, 161 e 158 euro pro capite) e in fondo provincia autonoma di Bolzano, Emilia Romagna e Toscana (97, 103 e 108 euro pro capite, ben al di sotto della media nazionale di 134,4 euro). Per cosa abbiamo speso di più? Anche nel 2015 le categorie di farmaci che hanno pesato di più sulla spesa pubblica (comprensiva sia di spesa farmaceutica convenzionata che di spesa per acquisto di farmaci da parte di strutture sanitarie pubbliche) è stata quella degli antineoplastici e degli immunomodulatori, mentre i farmaci del sistema cardiovascolare sono stati superati, nella spesa dagli antimicrobici. In particolare, antineoplastici ed immunomodulatori sono costati quasi 3,2 miliardi di euro, pari a circa 52 euro pro capite: “Il posizionamento complessivo di questa categoria terapeutica”, scrivono gli esperti nel rapporto, “è interamente giustificato dalla spesa derivante dall’acquisto di questi medicinali da parte delle strutture sanitarie pubbliche (41,9 euro pro capite), mentre il contributo dato dall’assistenza farmaceutica convenzionata è del tutto marginale (3,1 euro pro capite)”. Seguono, dopo antimicrobici e farmaci del sistema cardiovascolare, i farmaci dell’apparato gastrointestinale e del metabolismo, i farmaci del sangue e degli organi emopoietici, i farmaci per il sistema nervoso centrale, e quelli per il sistema respiratorio. < iframe title="Spesa per categoria terapeutica" src="//e.infogr.am/spesa_per_categoria_terapeutica?src=http://www.wired.it/scienza/medicina/2016/01/27/rapporto-osmed-farmaci/embed%22 width="550" height="962" frameborder="0"> Da segnalare, infine, le novità relative all’appropriatezza nell’uso dei farmaci, ovvero di quanto siano state adeguate le misure messe in atto per trattare una malattia. Il trend, stando al rapporto, è in aumento, ma ci sono ancora ampi spazi di miglioramento, in particolare relativamente all’aderenza alla terapia, cioè la tendenza dei pazienti ad assumere i farmaci loro prescritti: solo il 58,9% dei pazienti, per esempio, è risultato aderente agli ipertensivi. The post Ecco quanto spendiamo in Italia per i farmaci appeared first on Wired.Magazine Lifestyle
Quasi 21 miliardi e mezzo di euro di spesa farmaceutica nazionale, sia pubblica che privata, di cui oltre il 75% è stato rimborsato dal Servizio sanitario nazionale (Ssn). E 9 miliardi di euro di spesa farmaceutica territoriale pubblica, quasi il 10% in più rispetto allo scorso anno.
Sono alcune tra le cifre che emergono dal rapporto “L’uso dei farmaci in Italia” relativo ai primi nove mesi del 2015, stilato, come di consueto, dall’Osservatorio nazionale sull’impiego dei medicinali (Osmed) dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa). “Il consumo dei farmaci in regime di assistenza convenzionata”, ha riassunto Luca Pani, direttore generale dell’Aifa, “è sostanzialmente stabile e il lieve incremento è in linea con le esigenze di una popolazione che tende a invecchiare. Permangono livelli di scarsa aderenza alle terapie e di inappropriatezza per alcune classi di farmaci, e su questo fronte è necessario fare meglio sia per l’efficacia dei trattamenti sia per una migliore gestione delle risorse”.